La guerra dei numeri tra M5S e Partito Democratico. Grillo: «Renzi cialtrone»

08/06/2016 di Redazione

Non sono bastati i dati dello spoglio per fare chiarezza su vincitori e vinti alle Elezioni Amministrative 2016. La guerra dei numeri tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico è proseguita anche ieri, a due giorni dalla chiusura dei seggi in circa 1.300 comuni italiani. Beppe Grillo dal suo blog ha parlato di un premier-segretario, Matteo Renzi, «cialtrone» e di un Pd «in via d’estinzione». Gli esponenti Dem, dal canto loro, hanno sottolineato il numero estremamente basso di candidati M5S eletti al primo turno o giunti al ballottaggio.

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M5S: «PD IN VIA DI ESTINZIONE»

In un post dal titolo ‘#956552GRAZIE: il MoVimento 5 Stelle è la forza politica nazionale più votata’ Grillo i vertici 5 Stelle hanno fatto sapere:

«Le elezioni del 5 giugno hanno visto affermare ed espandersi il Movimento 5 Stelle su tutto il territorio nazionale. Sono stati eletti 190 nuovi consiglieri comunali 5 stelle (in attesa dell’esito del voto del secondo turno del 19 giugno dopo il quale se ne aggiungeranno altri), 4 sindaci al primo turno e ci sono 20 ballottaggi grazie a 956.552 cittadini in tutta Italia che hanno dato fiducia ai candidati del Movimento 5 Stelle per far rinascere le loro città».

E ancora:

«Con 956.552 voti il Movimento 5 Stelle si afferma come la forza politica nazionale più votata alle amministrative. Al secondo posto, in via di estinzione, c’è il Pd con 953.674 voti, un risultato ben lontano da quello vaneggiato dove il Pd ha il 40% ovunque mentre a Roma il Pd ha preso il 17%, a Napoli l’11%, a Savona il 21%, a Grosseto il 19%. Il prossimo traguardo sono i 20 ballottaggi e abbiamo bisogno di tutto il supporto di attivisti e cittadini. A breve saranno annunciate le tappe di un tour frenetico nei comuni al voto il 19 giugno con i portavoce regionali, nazionali ed europei in prima linea a fianco dei nostri candidati sindaci. Non molliamo».

ORFINI: «GRILLINI AL BALLOTTAGGIO SOLO IN 3 CAPOLUOGHI SU 24»

Tra i Dem una replica è arrivata dal presidente Matteo Orfini:

«Il successo grillino? Ridicolo. Al voto andavano 24 Comuni capoluogo. Il Pd ne ha vinti al primo turno 3 e arriva al ballottaggio in 17. Sono 4 quelli in cui siamo rimasti fuori. Il M5S in 6 Comuni non è nemmeno riuscito a presentarsi, in 15 rimane fuori dai ballottaggi. Su 24 capoluoghi va al secondo turno solo in tre: Roma, Torino e Carbonia».

GUERINI: «PIÚ VOTI A NOI»

Ma a frenare l’entosuasmo M5S è stato soprattutto il team degli esperti dell’Istituto Cattaneo, che hanno segnalato centrodestra e centrosinistra in calo rispetto alle precedenti Elezioni Comunali ma in crescita rispetto alle Elezioni Politiche del 2013. I 5 Stelle invece sarebbero in calo rispetto al voto nazionale di 3 anni fa. L’Istituto Cattaneo ha inoltre ha spiegato che il M5S non riporta al voto gli astenuti, ma si nutre oramai di elettori fedeli e in alcune città di transfughi del centrosinistra. Dati che sono stati ripresi anche dal vicesegretario Dem Lorenzo Guerini:

«Nei comuni capoluogo e superiori il Partito Democratico prende 940.348 voti, mentre il M5S 866.793. Se a questi si aggiungono tutti i comuni minori – dove il Pd si presenta sia con il proprio simbolo, sia con i simboli delle civiche adesso riferite – il vantaggio si allarga ulteriormente, con buona pace dei geni del blog».

(Foto di copertina da archivio Ansa)

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