Monsignor Domenico Calcagno: indagato l’ex vescovo che investiva in parcheggi e appartamenti di lusso

18/05/2016 di Redazione

Monsignor Domenico Calcagno, ex vescovo di Savona, è indagato dalla Procura di Savona con l’accusa di malversazione: sotto la lente ci sarebbero affari da decine di milioni di euro che Monsignor Calcagno avrebbe condotto causando ingenti perdite alla Curia. Tra questi investimenti ci sarebbe anche un mega-parcheggio sorto sul parco di un seminario e un gruppo di appartamenti di lusso in un palazzo della Curia destinato all’infanzia.

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ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI

MONSIGNOR DOMENICO CALCAGNO: INDAGATO L’EX VESCOVO DI SAVONA

I dettagli sono riportati sul Corriere della Sera in un articolo a firma Erika Dellacasa:

Un mega parcheggio dove sorgeva il parco di uno storico seminario savonese, appartamenti residenziali a Albissola nel palazzo che un’anima pia aveva donato alla Curia con il vincolo di destinarlo all’infanzia (a piano terra c’è una ludoteca e tanto basta) e soprattutto le Colonie Bergamasche di Celle Ligure, un’operazione immobiliare da 70 milioni di euro. […]  L’acquisto da parte dell’Istituto, insieme con partner privati con cui ha costituito la società Punta dell’Olmo, delle Colonie Bergamasche con l’intenzione di trasformare l’ex struttura per i bambini lombardi in un complesso di lusso ha portato a un’esposizione bancaria poi sfociata in una causa civile.

DOMENICO CALCAGNO, MONSIGNOR RAMBO

Monsignor Domenico Calcagno, che oggi è  presidente dell’amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, è indagato insieme all’ex presidente dell’Istituto, don Pietro Tartarotti, ora parroco alle Fornaci, il vicepresidente Gianmichele Baldi e il figlio Gianmarco, due laici. Monsignor Calcagno, però si dice sereno: in particolare rigetta ogni accusa circa la faccenda delle Colonie Bergamasche, la cui vendita e avvenuta mentre lui si trovava a Roma:

Amante della buona tavola, produttore in proprio di un vino etichettato «vino del vescovo di Savona-Noli per gli amici», ottimo cuoco (celebri i suoi ravioli fatti a mano), buon cacciatore, collezionista di armi (il che gli è valso il soprannome di monsignor Rambo), l’ex vescovo di Savona è una personalità che ha lasciato il segno. Ha sempre detto che a Savona era arrivato per rimettere i conti in ordine (si era appena scoperto un pesante ammanco nelle casse della Caritas) e oggi si dice «sereno» e «fiducioso nell’operato della magistratura».

(Photocredit copertina: ANSA/CLAUDIO PERI)

 

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