Feltri nuovo direttore di Libero, Belpietro: «L’editore è sovrano, mi faccio da parte»

18/05/2016 di Redazione

«Questo è il mio ultimo articolo per Libero. L’editore ha deciso un avvicendamento alla guida del vostro quotidiano. Come in ogni giornale, l’editore è sovrano e io mi faccio da parte». Maurizio Belpietro saluta così i lettori, con un post scriptum in calce all’editoriale in prima pagina, i lettori nel giorno in cui abbandona la direzione di Libero, guidato dal 13 agosto 2009. Dopo quasi 7 anni il direttore lascia il posto al fondatore del quotidiano Vittorio Feltri.

 

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FELTRI NUOVO DIRETTORE DI LIBERO, PROBABILE UN CAMBIO DI LINEA

Dietro l’avvicendamento ci sarebbe non un semplice cambio di poltrona ma una svolta nella linea editoriale per uno dei giornali che negli ultimi anni è stato maggiormente vicino al centrodestra berlusconiano. L’annuncio dell’addio è arrivato proprio da Belpietro, che nel corso della riunione di redazione ieri ha affermato: «L’editore (l’imprenditore Antonio Angelucci, senatore di Forza Italia) mi ha comunicato che questo è il mio ultimo numero». Feltri è tornato a Libero ad inizio maggio e si è ripresentato ai lettori con un articolo (tra l’altro solo richiamato in prima pagina) che decretava la fine politica di Silvio Berlusconi, descritto come una «macchietta» («Anche per lui – scriveva – è arrivato il momento di farsi da parte, di ritirarsi in buon ordine e magari di emigrare allo scopo di evitare l’umiliazione di condanne penali relative al Ruby Ter»). Ma Belpietro continua a dare tutt’altra chiave di lettura. Il suo articolo odierno è la risposta ad un lettore che chiede chiarimenti sulla posizione del quotidiano rispetto al referendum d’autunno sulla riforma costituzionale. «Non so cosa pensi la direzione di Libero, so che cosa pensa Maurizio Belpietro che fino a ieri sera di Libero era il direttore. Io sono per il No e per un motivo molto semplice: perché la riforma costituzionale su cui gli italiani sono chiamati a pronunciarsi non è equilibrata ma pende tutta a favore di Renzi».

(Foto di copertina: ANSA / ALESSANDRO DI MEO)

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