Ilva di Taranto, lo Stato italiano a processo a Strasburgo: «Non ha tutelato la salute dei cittadini»

17/05/2016 di Redazione

Sul caso dell’Ilva di Taranto la Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo chiama l’Italia a rispondere ai giudici: Lo Stato italiano è formalmente sotto processo di fronte al tribunale di Strasburgo, con l’accusa di non aver protetto la vita e la salute di 182 cittadini di Taranto dagli effetti negativi delle emissioni dell’Ilva.

ILVA DI TARANTO: ITALIA A PROCESSO A STRASBURGO

Come riporta l’ANSA, la Corte di Strasburgo ha ritenuto sufficientemente solide, in via preliminare, le prove presentate, e ha quindi aperto il procedimento contro lo Stato italiano. A rivolgersi a Strasburgo sono stati, nel 2013 e nel 2015, 182 cittadini che vivono a Taranto e nei comuni vicini. Alcuni rappresentano i congiunti deceduti, altri i figli minori malati. Nel ricorso presentato i cittadini sostengono che «lo Stato non ha adottato tutte le misure necessarie a proteggere l’ambiente e la loro salute, in particolare alla luce dei risultati del rapporto redatto nel quadro della procedura di sequestro conservativo e dei rapporti Sentieri». I ricorrenti contestano inoltre al governo il fatto di aver autorizzato la continuazione delle attività del polo siderurgico attraverso i cosiddetti decreti “salva Ilva”.

ILVA DI TARANTO: IL RICORSO PRESENTATO DAI CITTADINI

Nel ricorso i ricorrenti affermano che lo Stato così facendo ha violato il loro diritto alla vita, al rispetto della vita privata e familiare e che in Italia non possono beneficiare di alcun rimedio effettivo per vedersi riconoscere queste violazioni. Fonti della Corte hanno specificato all’ANSA che la decisione di comunicare i ricorsi al governo significa che le prove presentate dai ricorrenti contro l’operato dello Stato sono molto forti, visto che solo l’anno scorso i giudici di Strasburgo hanno dichiarato inammissibile il ricorso di una donna che sosteneva l’esistenza di un nesso tra la sua malattia e le emissioni dell’Ilva.

ILVA DI TARANTO: PROCESSO AGGIORNATO AL 14 GIUGNO

Nel frattempo, a Taranto, il processo per il presunto disastro ambientale è stato aggiornato al 14 giugno: lo ha deciso la Corte di Assise di Taranto, presieduta dal giudice Michele Petrangelo, dopo una camera di consiglio di oltre tre ore. A presentare l’eccezione era stato l’avv. Vincenzo Vozza per conto di Cesare Corti, funzionario dell’Ilva. Le notifiche erano arrivate al vecchio difensore dell’imputato, che aveva invece eletto il proprio domicilio presso Riva Fire.

(Photocredit copertina: ANSA)

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