Perché il radiocronista Francesco Repice ha lasciato Facebook e Twitter

FRANCESCO REPICE LASCIA FACEBOOK –

E’ il più bravo. Tutti si chiedono perché non venga promosso e portato in televisione: se i big match trovano su Radio Rai ancora dei fan, nonostante le pay-tv e le loro decine di telecamere, lo deve a questo radiocronista che è diventato, grazie alla professionalità, al ritmo e alla libertà dialettica (ricordate l’Inter-Roma in cui commentò la giocata del capitano dei giallorossi che lanciò il contropiede dello 0-3 solo con un bellissimo e stupito “Tooooottiii”) di Francesco Repice. Un maestro, che però è caduto nella trappola dei social, lo shitstorm che ti investe ogni qualvolta un nugolo di aggressivi e polemici haters decide di prenderti di mira. E se rispondi, o entri nel loro gioco, la vita, almeno su Facebook, diventa infernale. Lui, uomo di radio e non abituato a queste dinamiche, ha resistito qualche ora poi ha deciso: dopo sette anni, ha chiuso il suo profilo. E lo stesso ha fatto con twitter.

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Al centro di tutto il caso Pjanic-Juventus e una riflessione di Repice sullo stato del bilancio della Roma – i famosi 35 milioni di euro di buco che il fair play finanziario pretende siano sanati entro il 30 giugno – legato alla trattativa per il centrocampista con i bianconeri. La famosa clausola che sta facendo discutere in molti in questi giorni, diventa il centro di una diatriba tra tifosi e il giornalista, che risponde e entra in polemica con chi lo considera solo uno che “rema contro”. La violenza dei commenti – la pagina, che aveva quasi 60.000 like, era commentatissima e gli status molto condivisi – aumenta, la frequenza delle risposte, sempre più piccate, di Repice, pure.

E alla fine lui si arrende alla massa di chi vede nelle sue esternazioni di calciomercato della malafede, in una parola il solito “gombloddo”.

Lui voleva fare solo il suo lavoro, dare una notizia. Ma questo non è un paese per giornalisti veri.

 

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