Recep Tayyp Erdogan contro l’Europa: «Si dovrebbe vergognare chi si preoccupa dei gay invece che dei siriani»

16/05/2016 di Redazione

Recep Tayyp Erdogan

ha attaccato nuovamente l’Europa per la sua indifferenza rispetto ai migranti siriani. In un colloqui con l’agenzia di stampa statale il presidente della Turchia ha rimarcato come l’Unione europea si dovrebbe vergognare per dare più importanza al destino delle tartarughe rispetto a quello di 23 milioni di siriani.

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Tra Erdogan e l’Unione europea esiste un rapporto particolarmente complesso. La Turchia ha bisogno di accedere ai mercati continentali, e il Paese rimane un alleato strategico indispensabile per gli Stati europei. La progressiva svolta islamica imposta dal leader dell’Akp ha perso reso sempre più conflittuali le relazioni tra Ankara e Bruxelles. La crisi dei migranti ne è stato un chiaro esempio: Erdogan ha esercitato una fortissima pressione sui recalcitranti alleati facendo arrivare in Europa diverse centinaia di migliaia di richiedenti asilo, in primis siriani. Per evitare un collasso politico l’UE, spinta dalla Germania, ha trovato un’intesa con il governo di Ankara molto controversa, che rischia però di fallire. Il presidente turco non si risparmia però dall’inviare nuove provocazioni verbali contro l’Europa.

RECEP TAYYP ERDOGAN UE SIRIA

In una intervista con l’agenzia di stampa statale della Turchia, Anadolu, il presidente Erdogan ha rivolto una provocazione dalle matrice omofoba contro l’Unione europea.

Si dovrebbe vergognare, chi si preoccupa delle cosiddette libertà, diritti e leggi sugli omosessuali, mentre in Siria soffrono donne e bambini. Si dovrebbe vergognare chi è inquieto per il destino delle balene e delle tartarughe rare, non curandosi di 23 milioni di siriani.

L’accordo sui migranti siglato tra Ue ed Erdogan prevede il ritorno dei migranti illegali in Turchia. Per ogni siriano respinto ci sarà un altro siriano che avrà il permesso di entrare legalmente nell’Unione europea. L’accordo prevede che i turchi possano entrare liberamente, senza più l’obbligo del visto, all’interno dell’UE, ma solo se il governo di Ankara modificherà le sue leggi anti terrorismo. Il presidente Erdogan non ha però nessuna intenzione di cambiare la normativa adottata per lanciare la guerra alla ribellione curda, e l’intesa è ancora a rischio bocciatura.

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