Pizzarotti sospeso, le reazioni in casa M5S (e degli ex). Base divisa: «E Nogarin?»

13/05/2016 di Redazione

I dissidenti epurati e gli ex pentastellati all’attacco, i pasdaran del M5S e i fedelissimi a difesa della decisione annunciata sul blog di Beppe Grillo. In mezzo l’imbarazzo e la sorpresa di qualche eletto e i militanti critici. La sospensione del sindaco di Parma Federico Pizzarotti, accusato di «totale mancanza di trasparenza» dai vertici, divide in in casa 5 Stelle e non solo. Sono le prime reazioni a caldo in rete, mentre il sindaco sospeso in conferenza stampa rivendica di non volersi dimettere. Rilanciando su Facebook lo scambio via mail dello strappo con lo staff anonimo di Beppe Grillo: «Mesi che Parma chiede chiarimenti, privati e anche pubblici. Totalmente ignorati. Parlate addirittura di trasparenza. E questa sarebbe trasparenza?»

Pizzarotti

PIZZAROTTI SOSPESO, LE TAPPE DELLO SCONTRO CON GRILLO

È l’ultimo capitolo di un rapporto da tempo logoro, subito complicato fin dalle prime scelte dell’amministrazione di Parma da lui diretta. Mai ricucito dopo che Pizzarotti, eletto in campagna elettorale nel 2012 con la promessa che l’inceneritore non sarebbe stato aperto, aveva deciso di non chiuderlo per via di penali e accordi già presi, per puntare sulla raccolta differenziata. Il primo di tanti scontri, tra ospitate in tv poco gradite ai vertici, richieste di maggiore confronto e coordinamento tra Grillo, Cassaleggio e gli amministratori, le difese di colleghi epurati come i senatori Campanella, Battista, Orellana e Bocchino o il consigliere regionale De Franceschi. Da Milano Pizzarotti veniva accusa di protagonismo, tanto che lo stesso Grillo lo “bollò” in modo sprezzante nell’aprile 2014 con l’appellativo “Capitan Pizza“.

PIZZAROTTI SOSPESO, LE REAZIONI

Ora, dopo l’avviso di garanzia per abuso d’ufficio sul caso del Teatro Regio, la sospensione via blog: poche righe, come ai tempi dei “ps” per comunicare le espulsioni. Una decisione che ha scatenato in rete soprattutto chi, in passato, subì trattamenti simili. O decise di lasciare il Movimento in polemica. Come i deputati Ivan Catalano – che attacca Grillo con tanto di insulti – e Sebastiano Barbanti (passato al Pd). L’accusa è quella di aver strumentalizzato il caso per cacciare un sindaco ormai sfiduciato dai vertici, inviso a Beppe Grillo.


Barbanti Pizzarotti

Pizzarotti

Ma sotto accusa c’è soprattutto la differenza di trattamento tra i casi di Parma e Livorno. Perché se Pizzarotti è stato sospeso, Grillo e i vertici hanno invece blindato il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, a sua volta raggiunto da un avviso di garanzia per un’inchiesta legata alla gestione della partecipata dei rifiuti Aamps. Lo stesso che poche ore prima aveva difeso Pizzarotti, per poi cambiare linea e allinearsi alla decisione dei vertici: «Pizzarotti nel nascondere per settimane l’avviso di garanzia ha commesso un grave errore. La trasparenza è la stella polare del M5S»

Pizzarotti

Gli ex 5 stelle, al contrario, difendono il sindaco di Parma. Come Mara Mucci, deputata di Alternativa libera ex M5S, che retwitta il messaggio di solidarietà a Pizzarotti del radicale Cappato. E poi altri ex come i senatori Laura Bignami, Lorenzo Battista e Campanella:

L’ENDORSEMENT A PIZZAROTTI DI FUCCI, SINDACO M5S DI POMEZIA

Ma non solo. Pure tra i parlamentari del M5S c’è chi si espone. Come la senatrice Bulgarelli, vicina a Pizzarotti:

Bulgarelli

Anche altri eletti M5S, pur senza prendere posizioni nette, sembrano a dir poco distanti dalla decisione dell’espulsione. C’è chi si era schierato apertamente con Pizzarotti, così come con Nogarin: è il caso del sindaco a 5 Stelle di Pomezia Fabio Fucci. Su facebook ha informato i militanti di essere stato a sua volta sotto indagine, prima di essere stato archiviato:

«Sapete cosa è successo? Anche io ho ricevuto un avviso di garanzia ma e’ gia’ tutto archiviato. Chissà come mai nessuno ne ha parlato prima. Pensate che disastro se mi fossi dimesso per un avviso di garanzia basato su accuse inconsistenti e reati inesistenti!”. “Noi sindaci del MoVimento 5 Stelle siamo sindaci di frontiera. Ci vuole coraggio ad amministrare città che il PD ed altri hanno devastato. A noi del Movimento 5 Stelle spetta il compito di risollevare le città dalle macerie. Sapete qual è il bello? Che ci riusciamo”.

 

Pizzarotti

 

Nel post, scritto prima della sospensione del M5s nei confronti del sindaco di Parma, Fucci rivolge poi “un abbraccio a Federico Pizzarotti e Filippo Nogarin Sindaco di Livorno. Conosco le difficoltà che affrontate quotidianamente ed apprezzo i risultati che state conseguendo”.

 

PIZZAROTTI SOSPESO: I PASDARAN A DIFESA DI GRILLO CONTRO IL SINDACO, I MILITANTI DIVISI

La sospensione di Pizzarotti divide però soprattutto la base dei militanti sul blog a 5 Stelle. Almeno uno su 3, alle 17, quando sono oltre un centinaio i commenti, è contrario alla scelta. «A me, sinceramente, sembra un grosso autogol perché il “reato” di Pizzarotti appare davvero inconsistente e pretestuoso». Non è il solo a essere scettico: «Spero di no, ma penso che questo sia un bruttissimo clamoroso autogol che farà la felicità dei soliti partiti italiani», condivide un altro militante. C’è chi parla di «atto eccessivo, ingiustificato, ed un regalo agli avversari, un errore politico». Altri ancora reagiscono in modo volgare. O difendono il sindaco sotto accusa: «Sono due anni che ignorate le sue telefonate; sono due anni che ignorate le sue mail; che non lo considerate parte del movimento; andate a fan**** voi e la vostra trasparenza!!!”»

I vertici e i parlamentari più vicini a Grillo, invece, cominciano subito a schierarsi dalla parte della sospensione. Carlo Sibilia del Direttorio non nomina Pizzarotti, ma il riferimento sembra chiaro: «Senza il valore della trasparenza su come spendiamo i soldi, sulle leggi che presentiamo, sulle microdonazioni che riceviamo…saremmo come loro. Senza informare la comunità di cui si fa parte delle difficoltà che si hanno, significa non avere fiducia della comunità. Non avere fiducia del MoVimento 5 Stelle vuol dire non rispettare chi ne fa parte»-

C’è anche chi rilancia la decisione, come il parlamentare Dell’Orco:

Pizzarotti

 

Da Di Maio e Di Battista, invece, alle 17 è ancora silenzio.

 

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