Sadiq Khan, il sindaco musulmano di Londra diventa argine anti-Trump

12/05/2016 di Redazione

Sadiq Khan, il primo sindaco musulmano di Londra, potrebbe avere nei prossimi mesi un ruolo fondamentale per frenare la cavalcata di Donald Trump verso la casa Bianca. Il laburista di orgini pachistane appena eletto ha già costretto il miliardario americano trionfatore delle primarie repubblicane ad un primo significativo passo indietro. Il tycoon finora inflessibile con le sue posizioni populiste sul tema dell’immigrazione e dell’integrazione ha cambiato idea sull’ingresso dei musulmani negli Stati Uniti.

TRUMP APRE LE PORTE AL SINDACO MUSULMANO KHAN

«Ogni regola ha le sue eccezioni. Per lui la faccio: lui potrà entrare negli Stati Uniti anche se è musulmano», ha affermato Trump. La replica non si è fatta attendere, ed ha avuto un impatto rilevante: «No grazie, non ci sono solo io», è stata la risposta di Khan al candidato repubblicano. «Ci sono i miei amici, la mia famiglia e tutti i musulmani con un background simile al mio. Col suo divieto e la sua visione dell’Islam imbevuta di ignoranza, Trump può rendere i nostri Paesi meno sicuri, rischia di alienare le simpatie del mondo islamico spingendo molti verso gli estremisti». Del botta e risposta ha parlato in questi giorni il Corriere della Sera con un articolo a firma di Massimo Gaggi che riporta un’interessante analisi del New York Times:

Ha ragione Roger Cohen quando, sul New York Times, presenta Khan come una sorta di «anti-Trump»: campione dell’apertura politica e culturale contro l’isolazionismo, dell’integrazione delle varie comunità contro i muri e altro ancora. Qualcuno, tra i democratici, già immagina un «soccorso inglese» per Hillary Clinton. Khan ha detto che verrà negli Stati Uniti prima dell’insediamento del successore di Obama, a gennaio.

Ovviamente Khan non è e non sarà solo un anti-Trump, ma un argine contro la deriva di chi fa proclami che possono alimentare un nuovo scontro tra civiltà, lo stesso scontro che i principali leader europei e mondiali hanno dovuto scongiurare dopo i grandi attacchi terroristici. Chi parla come Trump – si ripete – fa il gioco degli estremisti e la fede islamica non dev’essere motivo di odio o divisione, in Occidente e altrove. Lo fa anche il sindaco di Londra. Intervistato nei giorni scorsi da Paola De Carolis per il Corriere della Sera, ha spiegato:

«Adoro gli Stati Uniti e gli americani. Ho due figlie di 16 e 14 anni e di conseguenza sono stato in tutti i parchi Disney. Ho viaggiato molto, ho visitato diverse città, ho amici e parenti che abitano lì. La mia opinione è che Donald Trump e chi lo consiglia sia molto ignorante sul tema dell’Islam. Puoi essere occidentale e di fede islamica. Le due cose sono compatibili. Io sono britannico di estrazione pachistana, sono europeo, sono un uomo asiatico, sono un londinese, sono un avvocato, un padre, un marito, un tormentato fan del Liverpool. Sono anche di fede islamica. Abbiamo tutti molte identità. Ci sono uomini d’affari che vogliono lavorare con gli Usa che sono musulmani. Ci sono ragazzi brillanti che vogliono studiare negli Usa che sono musulmani. Ci sono bambini come i miei che vogliono andare negli Stati Uniti per visitare Disneyland. Chi parla come Trump fa il gioco degli estremisti. Crea divisione e odio. Spero che la mia campagna e la mia vittoria possano far capire anche al mondo politico statunitense che l’unione può vincere sulla divisione».

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit: Ray Tang / Anadolu Agency)

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