Piero Martino, il deputato Pd che sull’utero in affitto vota con Lega e Fdi

12/05/2016 di Redazione

Ve li immaginate deputati che sostengono nello stesso giorno su una questione sensibile e divisiva come l’utero in affitto sia la posizione del Pd che quelle di Fratelli d’Italia e Lega Nord? Lo scenario non è affatto surreale, perché si è materializzato la scorsa settimana quando alla Camera (mercoledì 4 maggio) gli onorevoli sono stati chiamati ad esprimersi su 11 mozioni sulla maternità surrogata presentate dalle più diverse formazioni parlamentari.

Pierdomenico Martino
Il deputato Pd Pierdomenico Martino

 

I RIBELLI PD CHE VOTANO COME FDI E LEGA NORD

Il deputato Dem Piero Martino (come lui anche il collega Demetrio Battaglia) – storico portavoce del Ministro Franceschini, noto ai più per non essere praticamente mai intervenuto in aula, nella maggior parte delle votazioni ha espresso un voto diverso (astenendosi) o nettamente contrario rispetto all’indicazione di voto fornita dal principale partito del centrosinistra. Le votazioni sulle 11 mozioni sono state complessivamente 24 e Piero Martino ha espresso ben 13 volte un voto differente dal proprio gruppo, in 2 occasioni è risultato assente e solo in 9 casi ha condiviso la linea del Pd. Nel dettaglio, l’onorevole Martino – in un rigurgito di ribellione – ha detto sì alla proposta di cui era firmataria la deputata (ex Forza Italia ed ex Ncd) Eugenia Roccella, che sull’utero in affitto ha certamente posizioni più conservatrici del Pd, e a quelle di Fabio Rampelli (Fdi) e Marco Rondini (Lega Nord). Ma ha anche detto no alla mozione di Sel (prima firmataria Marisa Nicchi), della quale l’assemblea della Camera grazie al Pd ha approvato 3 parti su 5, e ha appoggiato le mozioni del centrista di Centro Democratico Lorenzo Dellai, bocciata dai Dem e dunque respinta, e dell’ex ministro Mara Carfagna, atto parlamentare al quale il partito di Renzi ha detto sì solo in una delle tre parti. Piero Martino è noto ai più per essersi – qualche anno fa – reso protagonista di una rissa nell’Aula della Camera dei deputati con alcuni esponenti del M5S. Ora abbiamo un altro motivo per ricordarlo. Martino, in ogni caso, non è un ribelle solitario. La mozione Rampelli è stata votata in due parti. E nel voto alla prima parte mentre Martino e Battaglia votavano contro altri tre deputati Pd si sono astenuti (per un totale di 5 ribelli tra i Dem). Nel voto alla seconda parte invece, tre deputati Pd hanno votato a favore (anche Eleonora Cimbro) e altri 5 si sono astenuti (complessivamente 8 ribelli). (Foto di copertina: ANSA / GIORGIO ONORATI)

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