Primarie, si ritira anche Kasich, Trump è il candidato repubblicano alle presidenziali

04/05/2016 di Andrea Mollica

AGGIORNAMENTO ORE 18.14

Anche John Kasich, ultimo, simbolico, avversario di Donald Trump rimasto in campo, si RITIRA dalle primarie repubblicane. E’ quanto hanno riferito fonti della campagna elettorale del governatore dell’Ohio ai media americani. E’ stato annunciato per le 5 del pomeriggio a Columbus, capitale dell’Ohio, un discorso di Kasich in cui, secondo quanto anticipato, verrà ufficializzata la sospensione della campagna elettorale. La notte scorsa si è ritirato, dopo la sconfitta in Indiana, Ted Cruz, lasciando quindi Trump di fatto candidato ufficiale del partito repubblicano alle presidenziali del 2016.

Primarie Indiana

Donald Trump ha trionfato ancora in Indiana. Un successo così netto da aver spinto Ted Cruz al ritiro. L’addio del suo principale avversario rende scontata la nomination del miliardario di New York City. Tra i Democratici vittoria di Bernie Sanders, che però ha strappato pochi delegati in più a Hillary Clinton. Il senatore del Vermont correrà fino alla California, ma la sua corsa non ha più chance di vittoria finale.

PRIMARIE INDIANA TRIONFO DI DONALD TRUMP

Le primarie in Indiana avrebbero dovuto essere una delle occasioni più favorevoli per il fronte anti Trump per ostacolare la sua strada verso la nomination. Dopo il voto in questo Stato del Midwest sembrano invece non esserci più dubbi sulla candidatura repubblicana per la Casa Bianca conquistata dal miliardario di New York City. Donald Trump ha infatti stravinto ancora, superando nettamente il 50% e conquistando i 51 delegati distribuiti dalle primarie in Indiana. Il più importante successo di Trump è però stato il ritiro di Ted Cruz. Il senatore del Texas ha detto addio alle primarie di Usa 2016, dopo esser stato praticamente doppiato nel conteggio dei delegati. Donald Trump non ha così più praticamente avversari verso la nomination, vista la marginalità di John Kasich, rimasto in corsa a dispetto di risultati sempre deludenti, con pochissime eccezioni. Il presidente del comitato nazionale del Gop, Reince Preibus, ha scritto su Twitter come il miliardario di NYC abbia conquistato la nomination.

PRIMARIE INDIANA REPUBBLICANI PER DONALD TRUMP

Le primarie in Indiana evidenziano come l’elettorato repubblicano non abbia desiderio di una lunga lotta fino e anche durante la Convention di Cleveland. Favorito anche da elezioni svolte nell’area orientale del Paese, Donald Trump ha conseguito il suo settimo successo consecutivo oltre la soglia del 50%. Una marcia trionfale, iniziata con le primarie di New York City e conclusasi con il ritiro di Ted Cruz. L’Indiana ha un elettorato repubblicano più conservatore rispetto agli Stati del Midwest, ma questo orientamento non è servita al fronte anti Trump. Il miliardario di NYC ha vinto ancora in tutti i principali demografici, superando Ted Cruz anche tra i cristiano-evangelici. Il senatore del Texas ha spiegato nel suo discorso di sospensione della campagna di non vedere più alcuna possibilità di arrivare alla nomination, consegnandola de facto a Donald Trump.

PRIMARIE INDIANA SPACCATURA NEL GOP ANCORA APERTA

Il discorso di Ted Cruz non è però stato un riconoscimento della vittoria ormai inevitabile di Donald Trump. Il senatore del Texas non ha mai citato il suo avversario, che nelle ore precedenti aveva perfino rilanciato un possibile collegamento tra suo padre e il delitto di John Fitzgerald Kennedy. Una, ormai consueta, esagerata provocazione, nello stile adorato dai media, e che ha evidentemente conquistato anche molti elettori. Ted Cruz si è aggiunto al vasto fronte dell’establishment Gop che sembra reputare impossibile una vittoria di Donald Trump contro Hillary Clinton. Il senatore del Texas ha rimarcato come abbia sospeso la sua campagna ma non la lotta per la libertà assicurata dalla Costituzione Usa, una piuttosto esplicita allusione a una nuova candidatura nel 2020.

PRIMARIE INDIANA VITTORIA DI BERNIE SANDERS

Bernie Sanders ha conquistato la vittoria nelle primarie in Indiana. Il senatore del Vermont ha ottenuto un successo risicato, ma importante. Senza più un credibile percorso verso la nomination, il candidato democratico in difficoltà con la raccolta fondi aveva bisogno di una vittoria per giustificare la sua corsa fino alle primarie in California. Bernie Sanders ha dimostrato ancora una volta una sua rilevante forza nell’elettorato bianco, conquistando come di consueto i giovani e gli indipendenti in modo trionfale. Le primarie in Indiana erano aperte, e ciò ha probabilmente favorito il successo del senatore del Vermont, che ha sopravanzato la sua avversaria di 5 punti percentuali.

PRIMARIE INDIANA HILLARY CLINTON CONTRO DONALD TRUMP

Bernie Sanders ha conquistato 6 delegati in più rispetto a Hillary Clinton. Il successo del senatore del Vermont non cambia la situazione nella corsa democratica, guidata dall’ex segretaria di Stato. Hillary Clinton ha ormai un vantaggio, vicino ai 300 delegati elettivi, troppo ampio per poter esser recuperato. Anche per questo motivo l’ex segretaria di Stato ha rinunciato a investimenti pubblicitari in Indiana, limitando così le sue chance di successo. La distribuzione proporzionale rende però ancora aperte, da un punto di vista puramente aritmetico, le primarie presidenziali dei Democratici. Martedì 7 giugno il più popoloso degli Stati americani, la California, ufficializzerà lo scontro per la Casa Bianca tra Hillary Clinton e Donald Trump. La dozzina di competizioni che rimangono non cambieranno più l’esito delle primarie, vinte in modo piuttosto netto dai due candidati.

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