Matteo Renzi è riuscito a blindarsi anche al Senato. Tutti i numeri

03/05/2016 di Donato De Sena

Qualsiasi tipo di incontro tra Denis Verdini e gli esponenti del Pd o del governo genera puntualmente forti polemiche. Il sostegno dell’ex coordinatore del Pdl alla maggioranza viene considerato dall’area di sinistra del partito di Matteo Renzi un rischio per la credibilità del centrosinistra e rappresenta un facile assist a chi tra le fila dell’opposizione vuole accusare il premier di attuare politiche di centrodestra. Critiche legittime che si scontrano con l’evidenza dei numeri delle votazioni al Senato, dove Ala, il gruppo guidato dall’ex colonnello di Silvio Berlusconi, guida un gruppo di ben 20 membri.

 

(Tabella di: Giornalettismo)
(Tabella di: Giornalettismo)

 

CON VERDINI MAGGIORANZA AL SENATO OLTRE I 180 VOTI

L’esito delle votazioni a Palazzo Madama dimostra come l’appoggio dei verdiniani alla maggioranza ha concesso a Pd ed alleati negli ultimi mesi una tranquillità numerica che lo stesso schieramento non aveva mai raggiunto nemmeno all’insediamento del governo Renzi (nel febbraio 2014). Quando il gruppo Alleanza Liberalpopolare-Autonomie, il 19 aprile scorso, insieme ai Democratici ha espresso voto contrario alle mozioni di sfiducia al governo Renzi, la maggioranza ha ottenuto ben 180 e 183 voti, circa 20 in più della soglia di sicurezza fissata a quota 161 (la metà più uno dei senatori). Nella votazione al decreto sulle banche di credito cooperativo, invece, lo scorso 6 aprile, Pd, Area Popolare ed altri gruppi di governo (con l’appoggio dei verdiniani) hanno raggiunto quota 171 sì, poco meno dei 173 voti favorevoli al disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili, che ha ottenuto il via libera al Senato lo scorso 25 febbraio. Ma una maggioranza larga è anche quella emersa il 20 gennaio, quando a Palazzo Madama la legge di riforma costituzionale è passata con 180 voti favorevoli, 2 in più dei 178 sì che il ddl Boschi aveva ricevuto, ancora al Senato, il 13 ottobre.

Ma cosa era accaduto senza il sostegno del gruppo di Verdini? Quando Ala non ha appoggiato lo schieramento guidato dal Pd nelle votazioni più importanti il margine è stato molto vicino alla soglia della maggioranza assoluta. Sia la legge di Stabilità 2015 che la manovra finanziaria 2016 ad esempio sono state approvate a Palazzo Madama (rispettivamente il 19 dicembre 2014 e il 22 dicembre 2015) con 162 voti. Renzi aveva ottenuto la fiducia al Senato il 24 febbraio 2014 con 169 sì. I senatori favorevoli al decreto Sblocca Italia approvato a Palazzo Madama il 5 novembre 2014 erano 157. Quelli favorevoli al Jobs Act il successivo 3 dicembre erano invece 166. La maggioranza di governo, insomma, era finita oltre la soglia dei 180 solo grazie a Forza Italia, come nel caso del primo passaggio della riforma costituzionale e dell’approvazione dell’Italicum.

(Foto di copertina: ANSA / GIORGIO ONORATI)

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