Roma, i tifosi tornano in Curva Sud (restando in silenzio)

Dopo essere rimasta vuota per quasi tutta la stagione, la Curva Sud dello stadio Olimpico tornerà nell’ultima gara casalinga del campionato della Roma a popolarsi di gruppi organizzati di tifosi giallorossi. I Fedayn hanno infatti deciso di tornare ad occupare gli spalti in occasione della sfida con il Chievo dell’8 maggio, intenzionati ad assistere alla sfida restando però in silenzio. Si tratta probabilmente di una scelta che avvia un massiccio ritorno dei supporter romanisti allo stadio. Dalla prossima stagione potrebbero rioccupare la Curva Sud tutti gli altri gruppi che hanno protestato per mesi per le barriere architettoniche che hanno diviso il settore.

I TIFOSI DELLA ROMA TORNANO IN CURVA SUD

La decisione di ritornare in Curva Sud è stata annunciata con un comunicato. «Si torna a casa!», hanno scritto i tifosi della Roma. E poi:

Tutte le notti, anche le più buie e peste, finiscono con il chiarore dell’aurora. Retorica? Si. E ci vuole in questo caso, perchè si parla di Curva, un luogo speciale che è più un luogo dell’anima che un luogo fisico. A Roma-Chievo la grande maggioranza dei gruppi organizzati della Curva Sud, tornerà sugli spalti. In silenzio, molto probabilmente, perchè la ferita delle barriere è ancora li, sanguinante e dolente. Ma si è deciso di rientrare per l’ultima in casa, come si era deciso di uscire dopo la prima contro la Juve. Non è un semplice piegare la testa a chicchessia. Ma è un gesto plastico, concreto, reale che dimostra che chi ha torto,ed ha sempre avuto torto sulla questione è una parte ben precisa: chi le barriere le ha pensate e installate. Ed il gesto è di “buona volontà”, se vogliamo dirlo con altre parole, così i benpensanti e soloni dei grandi mass media sono contenti e possono rassicurare la “casalinga di Voghera”.

Nel comunicato i tifosi si dicono certii «che, barriere o non barriere, il prossimo anno i Fedayn e gli altri gruppi che seguiranno questa decisione, torneranno a ripopolare la Curva Sud, abbonandosi nuovamente»:

Non si segue la campagna acquisti-cessioni, non c’è Totti o Pjanic o Nainggolan o Pallotta, se restano o se se ne vanno a giustificare un amore che nasce con la Roma nel 1927. L’atto di fede lo si fa perchè si è convintamente, profondamente, incessabilmente romanisti. Al di la di tutto il bene ed il male. Conta solo la As Roma. Adesso la palla passa al Prefetto e al Questore, vediamo chi sa essere coerente, serio, civile e democratico… Noi torniamo a casa!

(Foto di copertina: ANSA / ALESSANDRO DI MEO)

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