Mario Draghi: «La mia cittadinanza italiana interessa solo ai media della Germania»

Mario Draghi

ha concesso una lunga intervista a Bild Zeitung , in cui ha difeso l’indipendenza della Bce dalla politica, rimarcato come la sua cittadinanza italiana interessi, auspicando che il Regno Unito non abbandoni l’UE con il referendum sulla Brexit. ll presidente della Bce ha difeso la politica monetaria del suo istituto, sottolineando come sarebbe antidemocratico se una banca centrale dettasse le riforme a uno Stato con tassi di interesse più alti.

Mario Draghi
Screenshot di Bild.de

MARIO DRAGHI TASSI DI INTERESSE

Da ormai diverso tempo Mario Draghi è obiettivo di numerosi attacchi da parte dell’establishment della Germania. Il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble gli avrebbe perfino rimproverato il successo dei no euro anti immigrazione di AfD. Il presidente della Bce ha scelto un’intervista a Bild Zeitung per rispondere alle critiche ricevute, e spiegare la sua politica monetaria.

I tedeschi possono essere sicuri, che il presidente della Bce faccia di tutto per portare l’inflazione a un valore corretto. Il nostro mandato è la stabilità dei prezzi, e ciò significa inflazione di poco sotto al 2%. I tassi ora sono bassi, per via della crescita e dell’inflazione troppo basse. Ma se li alzassimo, provocheremmo deflazione e recessione con conseguente aumento della disoccupazione. La crescita garantisce i profitti dei risparmi.

MARIO DRAGHI TASSI DI INTERESSE REALI

Nell’intervista con Bild Zeitung Mario Draghi rimarca come il tasso di interesse da osservare sia quello reale, non il nominale, ovvero il valore al netto dell’inflazione.

Ciò che veramente conta sono i guadagni reali ricevuti coi propri risparmi. Il tasso di interesse reale, ovvero il valore nominale meno l’inflazione, si trova a un valore medio superiore a quello degli anni novanta. In quell’epoca c’erano tassi di interesse più alti sui propri risparmi, ma allo stesso tempo una maggiore inflazione. Al primo sguardo la situazione era più positiva di quanto fosse realmente.

MARIO DRAGHI BCE INDIPENDENTE

Nel colloquio con Bild Zeitung Mario Draghi difende l’indipendenza della Banca centrale europea.

La Bce appartiene alle leggi, non ai politici. Uno dei miei predecessori una volta aveva detto come fosse normale che i politici commentino le nostre azioni. Non sarebbe però normale però se li ascoltassimo.

Mario Draghi conferma a Bild che andrà al Bundestag, esprimendo felicità per l’invito ricevuto dal Parlamento tedesco.

MARIO DRAGHI ITALIANO

Il presidente della Bce risponde anche una costante critica che si sente in Germania, ovvero che la sua politica monetaria sia ispirata dalla nazionalità italiana.

Che io sia italiano, non interessa a nessun altro nel mondo al di fuori dei media tedeschi, in realtà. E cosa cambierebbe, se ci fosse un non italiano come presidente della Bce? Nulla. Egli o Ella seguirebbe il nostro stesso corso. Esattamente come tutte le più grandi banche centrali del mondo.

MARIO DRAGHI RIFORME

Il presidente della Bce rimarca come la politica monetaria non convenzionale stia funzionando, anche se bisogna avere pazienza sui suoi effetti. Dopo due anni di recessione l’eurozona è tornata a crescere mese dopo mese, mentre le banche hanno aumentato l’erogazione di credito e il tasso di disoccupazione è diminuito in modo stabile, anche se lentamente. Draghi sottolinea come l’export tedesco abbia raggiunto valori record nella storia della Germania, ma sottolinea come l’inflazione potrà salire solo quando ci sarà il ritorno a una crescita solida. Il presidente della Bce spiega però, che per il suo gusto personale, le riforme adottate dai Paesi Membri procedano troppo lentamente.

MARIO DRAGHI E UNA BCE NON DEMOCRATICA

Il presidente della Bce risponde in modo puntuale a una critica che viene rivolta alla sua politica monetaria, troppo accomodante per gli Stati che così tardano nelle loro riforme economiche sfruttando i benefici del basso costo del debito.

I governi dovrebbero sfruttare i tempi dei bassi tassi di interesse. Ma se un Paese adotta una riforma o meno non è un compito della Bce.La maggior parte degli Stati Membri le hanno introdotte quando i tassi erano già molto bassi. Oltre a questo, riforme afferenti temi come la giustizia, il sistema elettorale o il mercato del lavoro hanno poco a che vedere coi tassi di interesse. Per questo ritengo debole l’argomento che noi dovremmo esercitare pressione con la nostra politica monetaria. Questo non è il nostro compito. Non sarebbe neppure democratico, se una banca centrale dettasse qualcosa a un governo eletto dal popolo.

MARIO DRAGHI E L’EUROPA

Il presidente della Bce interviene anche sulla Grecia, riconoscendo come il Paese ora stia adottando riforme importanti per mantenersi all’interno dell’unione monetaria. Per Draghi le difficoltà della Grecia hanno poco a che fare con l’euro, ma il governo di Atene può contare sul sostegno degli europartner .

Viviamo più crisi, che sono correlate l’una con l’altra e si rinforzano reciprocamente. Per questo è importante contrastare il nazionalismo e l’isolazionismo. Entrambi stanno avanzando, questa è la mia più grande preoccupazione.

In merito alla Brexit, Draghi rimarca come

Non posso nè voglio credere che i britannici voteranno per l’addio all’UE. Insieme siamo più forti. Ma se lo faranno, deve essere chiaro come perderanno i vantaggi del far parte del mercato comune europeo.

L’intervista si conclude con l’auspicio che Angela Merkel continui a combattere per l’Europa.

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