Punire chi istiga al razzismo sarà più difficile?

Sarà più facile l’istigazione a razzismo e fascismo? Potrebbe essere: è in discussione al Senato un emendamento alla disegno di legge sull’aggravante di negazionismo per i reati penali. Il testo, a firma Giacomo Caliendo di Forza Italia,  è stato approvato col voto unanime della commissione Giustizia del Senato, il 26 aprile, giorno successivo alla Liberazione d’Italia. Tuttavia, per combinato disposto, l’approvazione di questa norma “indebolirebbe” la legge Mancino che sanziona “gesti, azioni e slogan” legati all’ideologia nazista. Una sorta di cortocircuito che potrebbe, dicono alcuni esponenti del Partito Democratico, portare “al collasso di molti processi in corso”.

L’ISTIGAZIONE A RAZZISMO E FASCISMO SARÀ PIÙ FACILE?

Sul Corriere della Sera la notizia.

Il cortocircuito è stato innescato da un aggettivo e da due parole – «pubblica istigazione» e «pubblico incitamento» che a questo punto restringerebbero il campo dell’applicazione dell’intera legge Mancino e della nuova aggravante di negazionismo, che prevede l’aumento di un terzo della pene già previste dalla norma del ’93. Verrebbero escluse dal perimetro di punibilità tutte le opinioni espresse non «pubblicamente. »

 

Fatto «gravissimo» secondo la presidente della Commissione Giustizia della Camera, la Pd Donatella Ferranti: «Cadranno molti processi in corso»; d’altronde la stessa norma era stata proposta anche alla Camera e avrebbe portato a una «depenalizzazione delle condotte oggi sanzionate di istigazione non pubbliche con fini discriminatori e di violenza».

LEGGI ANCHE: Festa della Liberazione, i festeggiamenti

Il capogruppo al Senato del Partito Democratico, Luigi Zanda, lascia comunque intendere che il testo uscito dalla commissione Giustizia sarà votato

«Dopo molti tentativi di risolvere una questione delicata è stata trovata la formula per separare da tutto il resto il giudizio e le argomentazioni degli storici»

Anche Forza Italia difende l’impianto dell’emendamento firmato dal suo senatore.

«Accuse sconcertanti che non tengono conto delle logiche più elementari del codice penali», attacca il capogruppo Paolo Romani.

 

 

La Lega e Forza Nuova, ricorda il Corriere, da tempo chiedono l’abolizione dell’intera legge Mancino.

Share this article