Amministrative 2016, che fine hanno fatto i simboli di partito? – FOTO

Dimenticato, rifiutato, quasi sparito. C’è un grande assente nella corsa per le elezioni comunali 2016: il simbolo di partito. Come spiega Paola Zanca sul Fatto Quotidiano, dai manifesti è scomparso qualsiasi riferimento alle forze politiche.  Da Roberto Giachetti a Roma, passando per Valeria Valente a Napoli, Giuseppe Sala a Milano o Piero Fassino a Torino, il logo del Partito democratico è latitante. Ma non è un’esclusiva del Nazareno. Anche Giorgia Meloni (leader di Fdi e candidata al Campidoglio) o i candidati azzurri Guido Bertolaso a Roma e Stefano Parisi (sostenuto pure da Meloni e Salvini) a Milano non fanno eccezione nella campagna per le Amministrative.

AMMINISTRATIVE 2016, QUEI SIMBOLI DI PARTITO SPARITI DALLA CAMPAGNA ELETTORALE

Basta analizzare i diversi manifesti per vedere come loghi e simboli siano inesistenti. Non è in realtà una novità, ma una tendenza degli ultimi anni, tra sentimenti di antipolitica e antipartitismo e, allo stesso tempo, personalizzazione della politica stessa. Lo stesso Renzi, ricorda il Fatto, nel 2009 scelse di lasciar perdere il simbolo nella campagna per Firenze. E così fecero pure Giuliano Pisapia (profilo però indipendente, seppur sostenuto da Sel) a Milano e Ignazio Marino a Roma. Secondo gli analisti del marketing politico, scrive Zanca, molto si spiega con la necessità di allargare – fin dal primo turno – la base di consenso, in vista del ballottaggio. Una tendenza confermata ed estremizzata anche in vista delle prossime Amministrative del 5 giugno.

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