Il racconto dell’infermiera di Piombino: «Non farò più l’infermiera»

24/04/2016 di Redazione

Fausta Bonino, l’infermiera di Piombino scarcerata la scorsa settimana dopo essere stata arrestata con l’accusa di aver ucciso tredici pazienti dell’ospedale dove lavorava, non farà più l’infermiera. È lei stessa a dichiararlo, in un’intervista rilasciata a Maria Nudi per il quotidiano La Nazione in edicola oggi.

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ANSA/GABRIELE MASIERO

FAUSTA BONINO: «NON SONO ANCORA IN PERFETTA FORMA»

Dopo il racconto a Quarto Grado, Fausta Bonino racconta la sua esperienza in carcere e dichiara che sta lentamente tornando alla normalità. Ma che non tornerà più a fare l’infermiera:

Fausta, com’è stato il suo rientro a casa, come si sente?

«Sto lentamente tornando alla normalità. I primi due giorni ero in tilt. Stravolta. Mia cognata mi ha fatto il colore. Avevo tanti capelli bianchi. Non sono ancora in perfetta forma»

FAUSTA BONINO: «UNA MONTAGNA DI BUGIE»

Poi la domanda: cosa è successo in quel reparto di rianimazione? Cosa può aver provocato quelle morti? Fausta Bonino risponde in modo netto: non ci sarebbe nessun serial killer, ma parla di «procedure andate in tilt»:

«Ho una certezza. Nessuna delle mie colleghe sarebbe capace di fare qualcosa ai malati. Credo si sia trattato di procedure, di protocolli andati in tilt. E una montagna di bugie»

FAUSTA BONINO: «HO PAURA DI USCIRE»

«No, non farò più l’infermiera» dice Fausta Bonino e alla giornalista che le chiede cosa farà ora risponde, non senza una nota di commozione:

«Andare all’Isola d’Elba dove abbiamo una casetta. Ma ho paura di uscire. Per tanti giorni sono stata sbattuta in prima pagina, non da tutti i quotidiani e non da tutte le televisioni, come il mostro. Non ce la faccio. Quando mercoledì ho saputo di essere tornata libera e ho visto i giornalisti fuori dal carcere ho detto che non avevo la forza di uscire e che sarei tornata in cella. E così il personale del Don Bosco mi ha aiutata ad arrivare alla macchina di mio figlio Andrea. Scriverò una lettera di ringraziamento.

(Photocredit copertina: ANSA/GABRIELE MASIERO)

 

 

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