Pensioni: uscita anticipata e flessibilità. Cosa vogliono fare Padoan e il governo

Pier Carlo Padoan e il governo stanno vagliando nuove soluzioni sulle pensioni. L’obiettivo dell’esecutivo sarebbe quello di favorire l’uscita anticipata dal mondo del lavoro con misure di flessibilità, ma non per tutti. Secondo il ministro dell’Economia «ci sono margini per ragionare sugli strumenti, sugli incentivi e sui legami tra sistema pensionistico e mercato del lavoro in modo tale da migliorare le opportunità sia per chi sta per andare in pensione sia per chi deve entrare nel mondo del lavoro». Lo spiega oggi Mario Sensini sul Corriere della Sera:

Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, apre in linea di principio alla flessibilità previdenziale, anche se, precisa, il Documento di economia e finanza appena varato «le rinvia al dibattito dei prossimi mesi». In ogni caso, aggiunge il ministro, le pensioni sono «uno dei pilastri» della sostenibilità del bilancio pubblico italiano ed «essendo un Paese ad alto debito la sostenibilità è fondamentale». Sollecitato sul ruolo che potrebbero avere banche e assicurazioni in un sistema meno rigido di uscite pensionistiche, Padoan si è detto favorevole «a un ragionamento complesso», e «aperto a fonti di finanziamento complementare», anche se sul tavolo del governo non ci sono progetti specifici di intervento sulle pensioni. L’idea di coinvolgere le banche è interessante, «ma una proposta non c’è» ha aggiunto il sottosegretario alla presidenza, Tommaso Nannicini. Secondo Nannicini, che per inciso non ha escluso la riapertura della voluntary disclosure sul rientro dei capitali dall’estero, la flessibilità in uscita potrebbe costare tra 5 e 7 miliardi ai pensionati.

(Foto di copertina: Ansa / Giorgio Onorati)

 

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