I 5 nodi per la rimonta (im)possibile di Valeria Valente a Napoli

13/04/2016 di Donato De Sena

Elezioni comunali 2016. La scelta di Antonio Bassolino di rinunciare ad una candidatura a sindaco e alla formazione una lista civica alternativa al Pd ha certamente riaperto alla vincitrice delle primarie del centrosinistra Valeria Valente la strada della rimonta su Luigi de Magistris e Gianni Lettieri. Se è vero, infatti, che una rottura in casa Dem tra l’ex sindaco e la deputata Pd avrebbe quasi certamente condannato entrambi a rimanere fuori dal ballottaggio (ne erano consapevoli sia i sostenitori dell’uno che dell’altra), è anche vero che un recupero dello svantaggio accumulato in questi mesi, pur restando impegnativo, non può essere certamente considerato un’impresa impossibile. Ecco principali nodi, ostacoli, incognite in vista delle Amministrative del 5 giugno a Napoli.

I SONDAGGI

Il primo nodo riguarda i sondaggi sulle intenzioni di voto ai candidati a sindaco, che per certi versi forniscono indicazioni negative, ma che da un altro punto di vista risultano invece incoraggianti. Tutti gli istituti demoscopici che nelle ultime settimane hanno monitorato il consenso di de Magistris, Lettieri e Valente alle elezioni del 5 giugno hanno indicato i primi due in vantaggio sulla deputata con un margine piuttosto chiaro (7 punti secondo la rilevazione di Ipr Marketing del 7 aprile). Tuttavia, i numeri dei sondaggi dicono anche che la Valente negli ultimi giorni ha recuperato qualche punto percentuale e che né il sindaco uscente né il candidato del centrodestra si allontanano dal 30% di voti potenziali. Ciò significa che per ora nulla può essere dato per scontato (considerando che mandano quasi due mesi alle urne) e che al ballottaggio i giochi sarebbero in ogni caso molto aperti.

IL GOVERNO COME SPONSOR

Una seconda questione riguarda il ruolo del governo e del Nazareno nella campagna elettorale, ovvero se e come Matteo Renzi e i ministri ci metteranno la faccia nella sfida di Napoli al fianco della Valente. La visita del premier a Napoli della scorsa settimana ha già sortito lo stop alle polemiche all’interno del Pd napoletano con la tregua tra la candidata a sindaco e Bassolino. ll successo della cabina di regia su Bagnoli ha poi contribuito a ridare lustro all’immagine del partito e a rubare la scena a de Magistris, quasi sempre impeccabile nella comunicazione. Venerdì 15 la Valente (già protagonista nel corso della campagna elettorale per le primarie di alcune iniziative con Andrea Orlando) darà il via ufficiale alla sua corsa verso Palazzo San Giacomo al fianco di Maria Elena Boschi. È la risposta all’«isolamento istituzionale della città», la principale critica che le opposizioni rivolgono all’attuale sindaco.

LE ALLEANZE

Altro aspetto da non sottovalutare è quello delle alleanze. In assenza di un impegno diretto di Bassolino a sostegno della Valente molti tra gli attivisti che hanno lavorato per l’ex sindaco nella campagna delle primarie e che non sono legati al Pd, sceglieranno di non appoggiare la candidata a sindaco del centrosinistra. Alcuni, più vicini a Sel e agli altri movimenti di sinistra radicale, hanno già deciso di sostenere il sindaco in carica. Altri preferiranno astenersi. La Valente, dal canto suo, può contare sulle formazioni alleate dei Dem a livello nazionale, come Socialisti, Scelta Civica, Idv, Centro Democratico. Fino ad arrivare ai centristi di Area Popolare, con i quali è stata appena siglata un’intesa. Basterà?

IL RUOLO DI BASSOLINO

Il faccia a faccia con Matteo Renzi in Prefettura dopo la cabina di regia su Bagnoli e la cena con Valeria Valente (lunedì scorso) sono bastati per scongiurare una rottura tra Antonio Bassolino e il Pd (l’ex sindaco tra l’altro aveva sempre ribadito di non essere per nulla disposto a schierarsi contro il suo partito) ma al momento non sembra nemmeno maturare una collaborazione fattiva del vecchio leader. Bassolino sembra intenzionato a condurre la sua «battaglia etica, civile, politica» per Napoli senza scendere direttamente in campo e senza suggerire una collocazione ai suoi sostenitori della primarie. Non è una particolare di poco conto. Se Bassolino manterrà una posizione defilata nella partita elettorale sarà più complicato per la Valente recuperare tutti il bacino di consensi (voto di opinione compreso) che l’ex sindaco con le primarie ha dimostrato di controllare. Dopo le polemiche delle primarie non tutti sembrano intenzionati a ridimensionare la loro posizione.

LA COMUNICAZIONE

Infine, la comunicazione. Nella partita delle primarie giocata e vinta dalla Valente è stato determinante il sostegno della maggior parte degli esponenti del partito, sia a livello locale che nazionale. Ma per provare a mettere in difficoltà (e battere) un abile comunicatore come de Magistris è necessario che ogni messaggio venga veicolato nel modo più efficace possibile. Al fianco del comitato della Valente, di staff e agenzia, sono pronti a lavorare anche gli esponenti Pd Francesco Nicodemo e Tommaso Ederoclite. Tra i loro obiettivi quello di mettere a punto un nuovo progetto, cambiare approccio rispetto alla comunicazione delle primarie, ovviamente focalizzata più sulla candidata che sul programma elettorale o sul confronto con gli avversari delle secondarie. Anche questo aspetto potrà pesare sul risultato del 5 giugno.

(Foto: ANSA / GIUSEPPE LAMI)

Share this article