Carla Caiazzo: «Mi gettava la benzina sul viso e diceva “voglio vedere se saprai ancora sorridere senza di me”»

11/04/2016 di Redazione

«Ricordo la violenza cieca, il buio e il dolore, poi la sua smorfia sprezzante mentre mi sfregiava il viso e mi diceva: “Ora voglio vedere se sarai ancora in grado di sorridere e di divertirti senza di me”». È il drammatico racconto di Carla Caiazzo, la 38enne napoletana circa due mesi fa picchiata e poi ustionata dal fidanzato 40enne Paolo Pietropaolo. Lo riporta oggi Il Mattino di Napoli, in un articolo di Leandro Del Gaudio

IL RACCONTO DI CARLA CAIAZZO

Le parole che ricorda in quei momenti che hanno cambiato la sua vita? Sì, le ha ben chiare: «Mentre mi gettava benzina sul viso, mentre appiccava fuoco su di me, urlava sprezzante: “Ora voglio vedere se saprai ancora sorridere, se saprai ancora sorridere e divertirti…”. Ecco, è questa l’ultima scena prima del buio». Cardarelli, terapia intensiva, Carla Caiazzo ha ricordi bui e una certezza: «Nonostante il dramma che mi è toccato vivere, resto aggrappata all’amore per mia figlia, che non vedo l’ora di abbracciare, resto aggrappata all’amore vero, quello della mia famiglia e mio fidanzato che qui inospedalenonfaaltroche ripetermi che sono bella davvero, ora più che mai, sono bella davvero».

Ai pm, tra un intervento chirurgico e l’altro, Carla ha raccontato ai pm vari aspetti della storia con il fidanzato Paolo. Scrive ancora Del Gaudio sul Mattino di Napoli:

C’è un punto su cui batte la donna, a proposito della sua ex relazione con il bruto: «Quella con il padre della mia bimba era una storia finita da tempo. Avevamo deciso di fare un figlio, per appagare il mio desiderio di maternità, sperando che le cose potessero andare bene, ma da luglio scorso avevo stabilito di troncare il rapporto. Era violento, irrecuperabile, non si poteva andare avanti – spiega al Mattino, tramite il suo legale -, non voglio che si capisca il contrario: non è che sono stata colta in flagrante a intrecciare un’altra storia, scatenando la sua ira. È stato l’esatto contrario: da mesi non avevo più rapporti con lui, cercavo di fargli capire che poteva essere felice con un’altra donna, lontano da me, nonostante tutto gli ho sempre fatto capire che avrebbe avuto la gioia di una figlia. Ed è così che mi ha tratto in inganno». È questo il momento più duro da ricomporre nella propria memoria, visto il modo subdolo («premeditato», dicono i pm) con cui Carla Caiazzo viene attirata nella trappola del suo ex compagno: «Mi disse che voleva incontrarmi, che aveva comprato dei completini per nostra figlia, pensai subito che mi conveniva assecondarlo, sperando che almeno la paternità potesse renderlo lucido. E invece…».

(Foto di copertina da archivio Ansa)

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