Roma: dieci incidenti al giorno per colpa delle buche

A Roma, che circolare sia complicato – per il traffico, per la congestione, per la difficoltà degli spostamenti – è noto; e che l’asfalto romano sia davvero nelle condizioni di mietere delle vittime, è altrettanto noto. Ci sono dei numeri: ci sarebbero, nella Capitale, anche 10 incidenti al giorno e in varie zone della città; anche e sopratutto in quelle, in cui, non si corre molto veloce. Nelle strade a basso scorrimento che, per questo, risentono di una manutenzione ben minore, il rischio voragine è sempre in agguato, e così anche il rischio di incidenti.

BUCHE ROMA, LE VORAGINI FANNO DIECI INCIDENTI AL GIORNO

Il Messaggero nella Cronaca di Roma spiega, basandosi sull’ultimo rapporto dell’Automobile Club d’Italia.

Il 16% degli incidenti avvenuti nella Capitale (2752) è stato causato dalla «presenza di ostacoli sulla carreggiata», a cominciare dalle buche. Nel 66% degli incidenti sono coinvolte le automobili, mentre nel 20% dei casi si tratta di moto e motorini. Sono gli scooteristi però a pagare il prezzo più alto. Basta pensare che su 6532 motocicli coinvolti in sinistri nel 2014, i centauri rimasti feriti sono stati 6432. Quasi  uno per ogni mezzo. Va meglio alle quattro ruote: su 21303 auto incidentate, i feriti sono stati 11.992. La metà

 

Come dicevamo, l’Associazione Motociclisti Incolumi – che, sembra uno scherzo, eppure esiste e si occupa appunto di prendersi cura degli scooteristi in ogni città del paese – registra che «si registrano più morti e feriti dove la velocità è più bassa». Spiega Massimo Soldini, appunto dell’AMI, che «il numero maggiore degli incidenti avviene nei centri urbani, dove se è vero che il numero di veicoli circolanti è maggiore rispetto alle altre categorie di strade, è altrettanto vero che la velocità di percorrenza è sensibilmente minore. I dati ci insegnano che la velocità può innescare un incidente, ma che i fattori decisivi sono rappresentati dagli impatti contro gli ostacoli fissi».

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E non stupisce che la principale responsabilità sia proprio del Campidoglio che effettua i lavori di manutenzione mai del tutto a regola d’arte: «Bitume di pessima qualità che si frantuma al passaggio del primo bus, tombini ricoperti di asfalto per errore, capitolati di gara non rispettati dalle ditte che si sono aggiudicate le commesse» e sopratutto scarsissimo controllo da parte degli uffici centrali stessi. Vediamo a questo punto quali sono i municipi più pericolosi per le buche.

In testa alla classifica c’è il distretto di Ostia, con 425 schianti e 74 buche catalocate dai vigili. Subito dopo tocca al municipio delle Torri, da Tor Bella Monaca a Torre Angela, con 277 sinistri; terzo gradino del podio per l’Eur con 167 incidenti e 271 riparazioni. Un incidente al giorno, in pratica, anche al Tiburtino con 129 rilievi in 6 mesi, così come a Marconi (117) seguito a ruota dall’Aurelio (109) e dai Parioli, appena sotto la soglia dei cento, con 95 sinistri rilevati. Più sicure, si fa per dire, le strade del Casilino con 66 schianti, della Cassia a quota 55, Monte Mario (53) e Monteverde (43).

 

 

Nel Bilancio 2016 il Campidoglio, scrive ancora il Messaggero, ha stanziato 25 milioni per la manutenzione ordinaria delle strade: troppo pochi, dice lo stesso Campidoglio. “Ne servirebbero almeno 50 all’anno per 5 anni”. Ed è spuntata anche l’idea di farsi “sponsorizzare” il rattoppo delle buche, “come avviene in Germania, immaginando di piazzare una targa commemorativa accanto alle buche rattoppate da intitolare ai brand che si sono fatti avanti”.

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