I 500mila italiani andati in pensione da 40 anni

Il nodo pensioni continua a essere un cruccio per il governo, soprattutto dopo la nuova sortita di Tito Boeri, presidente dell’Inps, che nelle scorse ore è tornato a chiedere un contributo di solidarietà per le pensioni elevate, un “sacrificio” per permettere anche ai giovani di poter sognare la pensione. Ne parla Il Messaggero in edicola oggi

GLI ITALIANI IN PENSIONE DA 40 ANNI

Una proposta che ufficialmente non è stata recepita dal governo, anche se un contributo di solidarietà già esiste e bisognerà farci i conti entro fine anno: è quello voluto dal governo Letta, la cui applicazione è iniziata nel 2014 e dovrebbe finire appunto nel 2016. Una presa di posizione, quella di Boeri, che ha preso le mosse da alcuni dati resi pubblici dall’ente che presiede, secondo i quali più di 470mila italiani percepiscono una pensione da più di 40 anni. Si tratta di

alcuni dati estratti dalla base dati dell’Inps, in particolare quelli relativi ai trattamenti pensionistici liquidati prima del 1980. Per quanto riguarda il solo lavoro privato (esclusi quindi gli ex dipendenti pubblici) e senza contare le prestazioni agli invalidi, questi trattamenti sono 474mila. Si tratta in larga parte di pensioni di vecchiaia (categoria che comprende anche i vecchi assegni di anzianità) e ai superstiti. Nel primo caso l’età media alla decorrenza era di 54,9 anni, nel secondo di 41,3 (visto che la reversibilità è percepita anche dai minori)

 

Secondo il ragionamento di Boeri, data la giovane età di inizio trattamento, alcune di queste persone si troverebbero in teorico debito con l’Inps, anche se spesso e volentieri si tratta di persone con reddito molto basso, a cui sarebbe impossibile chiedere un contributo di solidarietà.

 

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