Caso Regeni, media egiziani: «Dossier dei servizi su Giulio»

01/04/2016 di Redazione

Giulio Regeni: per i media del Cairo «dossier dei servizi su Giulio»

Per ora sono soltanto indiscrezioni dei media, riportate da Al-Akhbar, uno dei maggiori quotidiani egiziani. Ma, in attesa del vertice tra investigatori italiani e del Cairo del 5 aprile a Roma, dopo settimane di depistaggi e false ricostruzioni, il giornale locale riporta come nel dossier che una «delegazione della sicurezza egiziana» dovrà consegnare al procuratore di Roma Giuseppe Pignatone ci sarebbero anche i risultati di indagini realizzate dai servizi segreti egiziani su Giulio Regeni e sui suoi incontri con sindacati e ambulanti del Cairo. Al-Akhbar cita “fonti della sicurezza“. Sarebbe una svolta, dato che fino a oggi mai il Cairo aveva fatto riferimento al possibile ruolo dei servizi nell’omicidio.

GIULIO REGENI, MEDIA EGIZIANI: «DOSSIER DEI SERVIZI SU GIULIO»

Sarebbe quindi questa la pista più accreditata per poter ricostruire quanto accaduto a Giulio Regeni e per poter risalire ai suoi assassini e torturatori. Come riporta il Corriere della Sera, secondo quanto anticipato dal quotidiano egiziano nel dossier ci sarebbero «documenti e informazioni importanti», comprese fotografie. Sarebbero ricostruite «tutte le indagini su Regeni dal suo arrivo al Cairo fino alla sua scomparsa», con tanto di «innumerevoli rapporti, i segreti dei suoi incontri con i lavoratori e i responsabili di alcuni sindacati sui quali conduceva ricerche e studi».

LEGGI ANCHE: GIULIO REGENI, DUE MESI DI DEPISTAGGI

Riporta Fulvio Fiano su Corriere.it:

Ci sono anche le deposizioni dettagliate dei suoi amici sugli spostamenti durante i suoi ultimi giorni al Cairo» e quelle «dei vicini dell’appartamento in cui viveva» nella capitale egiziana. Il giornale cita anche «informazioni importanti» del ministero degli Interni egiziano sulla banda di criminali uccisi al Cairo e che avevano rapinato «l’italiano David qualche mese fa». Quest’ultima è la pista lanciata la scorsa settimana dalla polizia egiziana e già bollata come «non idonea» dai magistrati italiani, che hanno fatto invece esplicita richiesta dei tabulati telefonici di Regeni e del report delle celle agganciate dal suo telefono nei giorni successivi alla scomparsa. Cosa che chiarirebbe con chi ha avuto contatti prima del rapimento e dove è stato portato in seguito nei giorni precedenti al suo ritrovamento quando era ormai cadavere.

Leggi anche: Giulio Regeni: volere la verità ha un prezzo. E chissenefrega, caro Panzeri

GIULIO REGENI, IL 5 APRILE IL VERTICE TRA INVESTIGATORI

Secondo quanto riportato dal quotidiano egiziano, la delegazione del Cairo dovrà consegnare agli investigatori italiani quanto ritrovato a casa «della sorella del principale imputato della banda a Qalyubiya, ovvero una borsa rossa con uno stemma della bandiera italiana», con all’interno «un portamonete di pelle marrone, il passaporto, il tesserino dell’Università americana e quello dell’Università di Cambridge, un visto e due cellulari», oltre a «un portafogli di pelle da donna con la scritta in inglese Love e una somma di 5.000 ghinee, 15 grammi di hashish, un orologio nero da donna e tre paia di occhiali da sole», oltre ai «comunicati ufficiali diffusi dal ministero dell’Interno sulla banda»

Share this article