La grande bufala dell’ Olanda che mette al bando la minigonna

31/03/2016 di Stefania Carboni

Oggi il Giornale titola in prima pagina “Sottomissione in corso” e spiega che l’Olanda «mette al bando le minigonne per non urtare i musulmani». Ecco il richiamo in prima:

La sottomissione è già in corso. L’Olanda, la patria delle libertà, mette al bando le minigonne negli uffici pubblici.

«A dubitarne – spiega Il Giornale – sono in molti, perché Nieuw West, 140 mila abitanti, è una delle aree cittadine con la più alta percentuale di immigrati musulmani. E lo stesso presidente del consiglio di zona, nato in Marocco e poi emigrato, viene da una famiglia di sane tradizioni islamiche. Così tra i sindacati dei dipendenti pubblici e sui social network, e nonostante le smentite della municipalità che parla di un episodio specifico e di semplice rispetto per i visitatori, è esplosa l’indignazione». Episodio specifico? Facciamo chiarezza.

Uomini in minigonna contro la violenza sulle donne

 

OLANDA MINIGONNA VIETATA: TUTTA LA STORIA

Prima certezza: l’Olanda non ha vietato le minigonne. La notizia riguarda Nieuw West, uno distretti municipali di Amsterdam, ed è circolata sui social e sulle testate straniere. Da noi è circolata così: 

Cosa c’è di vero? Anzitutto il divieto, o meglio l’indicazione, era indirizzata al personale di sportello del municipio in questione. Si tratta di una mail, inviata da una manager (sì una donna) che ha invitato le colleghe a un abbigliamento più consono sconsigliando minigonna e stivali sopra il ginocchio. I funzionari del consiglio incontreranno in queste ore la manager in questione – come riporta la testata Dutchnews.nl – per avere dei chiarimenti dopo il polverone sollevato. Tutto è partito dalla emittente locale AT5 che ha parlato della curiosa indicazione arrivata nelle caselle di posta dei dipendenti. Dal municipio parlano di indicazioni sul vestiario arrivate dopo un chiarimento interno perché una dipendente non ha gradito la mise di una collega: una gonna così corta da cui si potevano intravedere le «natiche».  Non compare alcuna notizia su musulmani infastiditi.  Non solo: il municipio stesso si è affrettato nel smentire il divieto. «È un chiarimento avvenuto a seguito di una discussione interna – recita il comunicato – I lavoratori sono tenuti a vestire in modo rappresentativo e professionale, ma spetta a loro come interpretare tutto ciò». Vi sembra un divieto? Intanto la macchina della polemica è già partita. Anche in Olanda. Mercoledì #rokjesgate era già trend topic su Twitter.  Uomini in minigonna contro la violenza sulle donne

OLANDA, MINIGONNA E POLEMICA

Perché quindi si è sollevato un polverone su una signorina che evidentemente ha sbagliato il suo outfit in ufficio? Perché agli olandesi piace discutere. E sulla questione (che udite udite risale a metà marzo) è intervenuto il Comune e un esponente locale di origini marocchine via tweet:

Nel tweet diffuso dal municipio si specifica come i dipendenti pubblici al banco dovrebbero vestire in modo lindo e curato, “netjes kleden”. E il “più lindi”, lo ha ribadito Abdeluheb Choho, nato in Marocco, assessore alla sostenibilità, che ha incontrato i dirigenti municipali di Nieuw West. Non senza polemiche. Il concetto – come ricorda il Corriere, il primo in Italia a riportare la notizia – è stato criticato sui social. La celebre avvocatessa Sascha Janssen,  da Utrecht, ha commentato: «L’espressione “netjes kleden”è estremamente soggettiva: forse che un impiegato maschio in blue-jeans e maglione sdrucito può essere definito “lindamente vestito”?». Intanto mentre in Italia si grida all’allarme Islam le dipendenti comunali di Nieuw West non sembrano aver seguito le indicazioni dei manager.  Per il «Rokjesdag», il primo giorno di primavera in cui tradizionalmente le olandesi abbandonano i pantaloni per la gonna o la minigonna, tutte hanno fatto un po’ come volevano. Con buona pace dei media italiani.

(foot d’archivio EPA/JIM LO SCALZO, Ansa)

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