Chiesa addio tasse sugli immobili: arriva il maxi condono (anche sui tributi futuri)

31/03/2016 di Redazione

Un condono totale: niente Imu, Tasi, tassa rifiuti. Una “assoluzione” sugli immobili della Chiesa «presenti e futuri». La norma che fa discutere in Parlamento è contenuta nella Convenzione fiscale fra Italia e Santa sede che «aggiorna» i Patti lateranensi. Oggi la legge di ratifica viene discussa a Montecitorio. E ne parla il Corriere della Sera che riporta le critiche dei deputati di Possibile guidati da Pippo Civati.

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GLI IMMOBILI DELLA CHIESA E IL DILEMMA DELLA LEGGE MANCANTE

Di cosa parla la nuova convenzione? Lorenzo Salvia ne parla sul Corriere:

Il testo che fa discutere è la ratifica della convenzione fiscale firmata un anno fa dal governo italiano e dalla Santa Sede. Dice che su tutti gli immobili indicati negli articoli 13,14, 15, e 16 dei Patti Lateranensi, firmati nel 1929, la Chiesa non deve pagare un euro di tasse. E questo perché sono «esenti da tributi sia ordinari che straordinari, presenti e futuri, tanto verso lo Stato quanto verso qualsiasi altro ente, senza necessità di ulteriori e specifiche disposizioni». «Un’esenzione in saecula saeculorum», ironizza il deputato di Possibile Andrea Maestri, che chiede di sapere «a quanto ammonta il gettito sottratto ai bilanci pubblici, compreso quello disastrato del Comune di Roma». Risponde il relatore del provvedimento, Franco Monaco, fedelissimo di Prodi ai tempi dell’Ulivo: «Non c’è mancato gettito e non è un condono perché queste tasse già adesso non sono pagate». L’esenzione per tutti i palazzi indicati nei Patti lateranensi era già prevista nel 1929. I Patti sono un trattato internazionale: senza una modifica vanno rispettati. Ma, su questo punto non c’è una legge italiana di attuazione. Resta il principio, ma ogni volta che il nostro fantasioso fisco crea un nuovo tributo sarebbe necessario confermare l’esenzione ad hoc. Per questo, nel 2012, la Cassazione ha richiamato la necessità di una legge applicativa. Che adesso è arrivata. Ma c’è un altro punto che fa discutere.

La stessa esenzione «si applica anche ai rapporti pendenti e non definiti con sentenza passata in giudicato». Ed è qui che cifre e modalità sono decisamente meno chiare. Il nuovo accordo prevede per chi risiede in Italia, la possibilità di far rientrare i patrimoni custoditi presso la Santa Sede versando allo Stato il 20%.

(foto ANSA Johanna Hoelzl)

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