Perché il pericolo terrorismo durerà ancora anni

23/03/2016 di Redazione

Attentato Bruxelles

l’Europa deve abituarsi a nuovi attacchi simile all’attentato di Bruxelles. Lo ritengono probabili due studiosi dell’istituto sugli studi di sicurezza dell’università di Amburgo intervistati dal portale svizzero 20 Minuten.

ATTENTATO BRUXELLES IL FUTURO IN EUROPA

L’attentato a Bruxelles è il secondo attacco che ha provocato numerose decine di vittime organizzato dall’ISIS in Europa. L’organizzazione terrorista più forte del mondo ha colpito di nuovo una capitale continentale dopo gli attacchi a Parigi; a differenza della Francia, il Belgio non è impegnato militarmente in Siria, anche i suoi F16 avevano bombardato l’Iraq fino al luglio del 2015. Secondo due professori del Centro per gli studi europei sulla pace e sulla sicurezza di Amburgo l’attentato a Bruxelles rappresenta però la nuova realtà di terrore a cui si deve abituare l’Europa. Secondo Lorenzo Vidino, uno dei due esperti interrogati da 20 Minuten, il pericolo terrorismo durerà almeno altri 2 anni.

ATTENTATO BRUXELLES MIGLIAIA DI JIHADISTI RITORNANO DALLA SIRIA

Lorenzo Vidino evidenzia come molti dei circa 6 mila jihadisti europei che sono andati a combattere con ISIS in Siria stiano tornando a casa. I foreign fighters diffondono la loro ideologia così come la loro esperienza militare acquisita nelle milizie dell’ISIS. Lo Stato islamico ha inoltre cambiato la sua strategia, prima rivolta quasi completamente al consolidamento nei Paesi arabi. ISIS ha chiamato i suoi sostenitori a colpire l’Europa, e ciò aumenta la probabilità di nuovi attacchi simili all’attentato a Bruxelles. Una posizione condivisa dal direttore dell’istituto di Amburgo, Martin Kahl,che sottolinea come fino a quando ci saranno migliaia di foreign fighters in Europa sarà inevitabile l’organizzazione di nuovi attacchi.

PERICOLO ATTENTATI: LA NUOVA STRATEGIA DELL’ISIS

ISIS è un’organizzazione terroristica che fino al 2015 aveva compiuto un numero di attentati molto basso in Paesi diversi da Iraq, Siria e Libia. ISIS ha tenuto una strategia diversa da al-Qaida fino all’inizio della campagna militare organizzata da Stati Uniti e Paesi alleati nell’estate del 2014. I bombardamenti in Siria e Iraq hanno ridotto sensibilmente il territorio controllato dall’organizzazione di al-Baghdadi, e da allora ISIS ha avviato una campagna di mobilitazione per effettuare attentati anche all’estero.

(Photocredit copertina:  Carl Court/Getty Images)

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