Luca Varani, parla Marco Prato: «Manuel mi disse che l’omicidio di Luca ci avrebbe legati per la vita»

16/03/2016 di Redazione

I genitori di Luca Varani rompono il silenzio a quasi due settimane dall’omicidio del loro figlio, ucciso da Manuel Foffo e Marco Prato dopo due giorni di torture e sevizie, alcool e droga. È Grazia Longo su La Stampa a riportare le parole dei genitori del giovane, che dichiarano di non poter perdonare gli assassini di Luca, né di essere disposti a incontrare il padre di Manuel Foffo:

«Il padre di Manuel Foffo ci vuole incontrare per chiedere perdono? E con quale coraggio si presenterà? Noi non vogliamo vedere nessuno. Noi non perdoneremo nessuno. Anzi, noi chiediamo la pena di morte. E se proprio volete aiutarci voi giornalisti, fate una raccolta di firme per chiedere la pena di morte per quei due lucidi assassini». Parole nude, spietate, dettate dal tormento per la morte di «un ragazzo buono, gentile, che ora viene dipinto nel peggiore dei modi e che invece non ha mai fatto male a nessuno». Parole che in un secondo momento si cerca in qualche modo di recuperare. Interviene una zia di Luca: «Se non proprio la pena di morte, quanto meno ci vuole l’ergastolo per quello che hanno fatto a mio nipote. Ma l’ergastolo vero, quello per cui non si esce più dal carcere. Perché adesso quei due vogliono passare per pazzi o esauriti e così possono avere uno sconto di pena. E noi qui con il nostro dolore immenso. Dolore, dolore, e ancora dolore».

LUCA VARANI: I FUNERALI

Intanto si parla dei funerali di Luca, che potrebbero tenersi già govedì, mentre proseguono le indagini. Gli inquirenti stanno setacciando il computer di Marco Prato, l’ipotesi è che lì possa essere contenuto un video di Luca Varani menre veniva torturato e poi ucciso

Ieri è stato sequestrato il computer di Prato (difeso dall’avvocato Pasquale Bartolo) che potrebbe contenere, tra le altre cose, i video dei rapporti gay con Foffo. Proprio quest’ultimo sarà nuovamente sentito oggi dal magistrato per mettere a punto l’interrogatorio di giovedì scorso, richiesto da lui per smentire la versione del complice.

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MANUEL FOFFO E MARCO PRATO

Continua il rimpallo delle accuse Manuel Foffo e Marco Prato, che si addossano vicendevolmente la responsabilità dell’omicidio:

Durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Prato ha dichiarato: «Dopo il delitto Manuel si è lavato e si è cambiato. Io ho indossato la parrucca rosa e ci siamo addormentati abbracciati. Eravamo strafatti di coca e superalcolici. Solo al risveglio mi sono reso conto della gravità: abbiamo avvolto Luca in una coperta e lo abbiamo messo sul letto. Manuel si voleva sbarazzare del corpo, io volevo suicidarmi e lui non ha fatto niente per fermarmi. Io dicevo che non avrei potuto più vivere con questo rimorso e Manuel mi ha risposto che questa cosa ci avrebbe legato per la vita».

(Photocredit copertina: ANSA)

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