“Elena Ferrante io? Una tesi folle”

Elena Ferrante chi è? Una domanda non del tutto peregrina, non solo fra i non addetti ai lavori o i non amanti della lettura. Perché Elena Ferrante, pluripremiata autrice contemporanea che ha preferito, sin dalla sua prima opera, rimanere nell’ombra. Insomma, nessuno sa chi sia davvero Elena Ferrante, se non probabilmente il suo editore – ma forse nemmeno lui -: le uniche informazioni sul suo privato si trovano in un volume, La frantumaglia, che raccoglie le sue lettere all’editore e alcune – poche invero – interviste concesse anonimamente. Insomma, chi è Elena Ferrante non si sa.

ELENA FERRANTE, L’ULTIMA IPOTESI

Come ogni mistero che si rispetti, l’identità di Elena Ferrante ha generato curiosità e ipotesi. L’ultima in ordine di tempo è figlia di una ricostruzione degna del miglior Dan Brown, e arriva dal Corriere della Sera che riprende gli studi di Marco Santagata, italianista e scrittore – vincitore del premio Strega – convinto di avere la verità su Elena Ferrante in tasca. Secondo lui la famigerata Elena Ferrante sarebbe Marcella Marmo, che Repubblica descrive come

ordinaria di storia Contemporanea presso la Federico II, già moglie di Guido Sacerdoti, medico-pittore e nipote di Carlo Levi

Lei, raggiunta da Repubblica, nega fortemente.

Professoressa è lei la misteriosa scrittrice?
«Assolutamente no. Non sono una scrittrice, ma una docente che maltratta e boccia gli studenti perché un terzo di loro non sa dov’è l’India. Sono una persona razionale, in quello che produco non c’è componente artistica. Ho scritto di storia della camorra e del capitalismo e del proletariato industriale a Napoli».

e sui dati di Santagata

Alla base della ricostruzione di Santagata: dettagli topografici, sottigliezze linguistiche, errori e lapsus dei romanzi e il fatto che chi si cela dietro lo pseudonimo di Elena Ferrante sicuramente ha frequentato la Normale. Lei ha studiato a Pisa, giusto?
«Fui studentessa a Pisa dal 1964 al 1966 ma non mi sono laureata lì. Lasciai dopo essere stata bocciata da Armando Saitta a un esame per aver sbagliato l’anno di fondazione del Partito Popolare. Altro che India. E comunque non ero l’unica napoletana a studiare lì in quegli anni. Da quello che ricordo ce n’era almeno un’altra».

e ancora

Santagata nel suo articolo sostiene il contrario.
«È una cosa talmente assurda che dopo una prima inquietudine mi ha divertito. Per rendere credibile la misteriosa identità hanno utilizzato nell’articolo anche la mia foto presa dal sito del dipartimento».

Cosa c’è di particolare in quella foto?

«Per certi versi era inappropriata: me la scattò mio figlio in giardino e portavo una collana di corallo. Gli altri colleghi, invece, inviarono foto circondati da studenti e libri».

Il mistero sull’identità di Elena Ferrante continua

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