Foreign fighters arrestati, i messaggi audio: «Prendo una macchina con l’esplosivo…»

12/03/2016 di Redazione

Foreign fighters si scambiavano messaggi audio su come agire contro i «miscredenti». È quanto emerge dall’importante operazione antiterrorismo condotta dai Carabinieri del Ros e che ha sradicato una potenziale cellula jihadista in Italia affiliata all’Isis. Sono state emesse due ordinanze di arresto per associazione a delinquere con finalità di terrorismo (una notificata in carcere al macedone di 41 anni Vulnet Maqelara, alias Carlito Brigande, un’altra a carico di un tunisino di 29 anni, Firas Barhoumi, un foreign fighter che si troverebbe in Iraq), mentre un terzo straniero (un macedone, Abdula Kurtishi, 26 anni, evaso da un carcere del suo Paese ed in contatto con Brigande) è stato arrestato la scorsa notte nella capitale per evasione e possesso di documenti falsi.

FOREIGN FIGHTERS ARRESTATI, I MESSAGGI AUDIO INTERCETTATI

«Prendo una macchina con l’esplosivo dentro per fare un’operazione contro i ‘kuffar’ (i miscredenti)», è uno dei messaggi rintracciati dai carabinieri del Ros che il tunisino Barhoumi, foreign fighter che si trovava in Iraq, aveva mandato al macedone Brigande, che si trovava invece in Italia ed era in procinto per partire per il teatro di guerra iracheno, dove si sarebbe unito ai terroristi dell’Isis. Il 20 ottobre 2015 Barhoumi avrebbe inviato a Brigande un messaggio audio tramite il software Telegram invitando «fratello» a raggiungerlo in Iraq. Si legge nella conversazione riportata nell’ordinanza del gip:

«Barhoumi: …andrà tutto bene inshallah…anche se tu vuoi venire qua… posso sistemare tutto per te. Basta che tu fai un programma così anche con documento falso così tu puoi venire inshallah. Brigande: ..fratello mio, ma io già sono pronto se… mi puoi scrivere le strade, le cose, come faccio, da dove cerco inshallah piano piano di arrivare là. Barhoumi: …basta tu cerca per venire a Turchia resto ci penso io per te hai capito? Basta che tu venire a Turchia, hai capito? Brigande: Ok fratello cerco questo mese inshallah… cerco di venire più presto. Barhoumi: …per me io ho segnato… uno… per una operazione suicida, vuol dire prendo una macchina con l’esplosivo dentro per fare un’operazione contro i kuffar (miscredenti, ndr) inshallah. Però se mi dici una promessa che tu venire dopo un mese io posso allontanare la data dell’operazione».

Dall’ordinanza emerge anche che lo stesso 20 ottobre, dopo aver contattato un’utenza macedone, Brigande ha contatta nuovamente Barhoumi. Affermando:

«Ho parlato con un amico mio, aspetto la.. la risposta. Serve un po’ di tempo, inshallah, dieci giorni, venti giorni, inshallah… appena lui giusta, ha detto che prendo l’aereo e vado lì dove hai detto tu, inshallah».

 

 

FOREIGN FIGHTERS ARRESTATI, APPLICATE NORME TIPICHE DELLA LOTTA ALLA MAFIA

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha prontamente manifestato molta soddisfazione per l’operazione dei Carabinieri. «Il nostro decreto antiterrorismo – ha affermato – ha consentito di affinare gli strumenti del sistema Paese nella lotta al terrorismo internazionale, tramite l’applicazione di norme già utilizzate nel contrasto alla mafia. Quindi, più strumenti alle Forze di Polizia per svolgere al meglio il loro delicato e complesso lavoro e più strumenti ai magistrati per fronteggiare le nuove strategie terroristiche». Alfano si è anche complimentato telfonicamente con il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette. «Dopo una lunga e meticolosa attività di pedinamenti e intercettazioni, analisi di documenti, materiale informatico, tabulati telefonici e telematici, l’operazione dei Ros – ha spiegato ancora il ministro – si è conclusa con due ordinanze di custodia cautelare per associazione con finalitaà di terrorismo. La prima nei confronti di un cittadino macedone, Karlito Brigande, già in carcere nel nostro Paese dal novembre scorso perché raggiunto da un mandato di cattura internazionale e scoperto, attraverso i messaggi anche sonori ritrovati nel suo telefonino, in stretto contatto con un foreign fighters tunisino, Firas Barhoumi, raggiunto dalla seconda ordinanza, che combatteva in Iraq dove Brigande si prestava a raggiungerlo. L’italiano la lingua prescelta perché i due, di nazionalità diversa, avevano avuto in comune la permanenza in carcere in Italia». E ancora: «La stessa operazione ha, inoltre, portato all’arresto, stanotte, a Roma, di un altro cittadino macedone, Abduls Kurtishi, legato a Brigande e sul quale pendeva un altro mandato di cattura internazionale, evaso da un penitenziario macedone e considerato anche un ‘facilitatore’ perché in possesso di documenti falsi».

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