Primarie Usa 2016, guida alle primarie di Florida, Ohio e Illinois

13/03/2016 di Andrea Mollica

Primarie Usa 2016 Florida Ohio Illinois

il Super Tuesday II rappresenta uno dei momenti decisivi delle primarie di Usa 2016. Martedì 15 marzo 2016 si svolgeranno elezioni in cinque Stati molto popolosi e ricchi di delegati, oltre che spesso decisivi per le presidenziali, come Florida, Illinois, Ohio, Missouri e North Carolina, oltre ai caucus repubblicani nelle Isole Marianne settentrionali. Nelle primarie del Gop i delegati saranno assegnati al vincitore in tutti gli Stati tranne in North Carolina. Donald Trump potrebbe acquisire un vantaggio praticamente incolmabile, mentre Bernie Sanders deve cogliere successi di rilievo per poter aver chance concrete di rimonta dopo il sorprendente successo in Michigan.

PRIMARIE USA 2016 FLORIDA OHIO ILLINOIS DONALD TRUMP

Donald Trump è il candidato più atteso alle primarie di Florida, Illinois, Ohio, Missouri e North Carolina. 24 competizioni, suddivise tra primarie e caucus, hanno chiarito come il miliardario di New York City sia il chiaro favorito per la nomination repubblicana. Un risultato inaspettato, per certi versi completamente imprevedibile visto come la candidatura di Donald Trump sfugga a pressochè ogni precedente o regola della politica americana. Mai nella storia recente degli Stati Uniti un candidato così osteggiato dal proprio partito è stato tanto prossimo alla conquista del ruolo più ambito, la nomination per la Casa Bianca. La coalizione sociale costruita da Donald Trump appare particolarmente solida: il miliardario di New York City è il candidato preferito degli elettori repubblicani di età superiore ai 50 anni, prevalentemente maschi, che si definiscono moderati o abbastanza conservatori, e che hanno titoli di studio non elevati come i loro redditi. Donald Trump è diventato il candidato di riferimento delle classe media conservatrice che avverte disagio per i cambiamenti socioeconomici di questi ultimi decenni, e chiede soluzioni radicali, come la fine delle politiche di libero scambio che hanno favorito le delocalizzazioni, o il contrasto durissimo all’immigrazione accusata di aver spinto i salari al ribasso, per recuperare il senso di benessere ormai perduto.

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PRIMARIE USA 2016 FLORIDA OHIO ILLINOIS DONALD TRUMP E LA NOMINATION REPUBBLICANA

La Convention repubblicana di Cleveland sarà un appuntamento formale solo se ci sarà un candidato con almeno 1237 delegati, la soglia necessari per la conquista della nomination. L’unico concorrente alle primarie repubblicane del 2016 in grado di arrivare a questo numero è Donald Trump, a meno di cataclismi imprevedibili. Il miliardario di NYC ha finora ottenuto 463 delegati, grazie a circa 4 milioni e mezzo di preferenze. The Donald ha acquisito il 44% dei delegati finora assegnati, grazie a una percentuale di voto poco inferiore al 35%. Le primarie di Florida, Ohio, Illinois e Missouri sono particolarmente rilevanti perchè sono le prime, dopo le elezioni svolte in South Carolina, in cui i delegati sono distribuiti con un criterio quasi interamente maggioritario. Visto che si tratta di Stati particolarmente popolosi, i delegati in lizza potrebbero cambiare la traiettoria delle primarie di Usa 2016. Donald Trump deve vincere almeno uno tra Florida e Ohio, e probabilmente tutte e due, per poter resistere all’assalto che i vertici repubblicani inaspriranno per negargli la nomination.

PRIMARIE USA 2016 FLORIDA OHIO ILLINOIS DONALD TRUMP E I DELEGATI PER LA CONVENTION

Il vantaggio accumulato dal miliardario di NYC e la debolezza dei suoi avversari hanno ormai convinto il vasto fronte anti Trump che l’unica strategia rimasta per negare la candidatura presidenziale a The Donald sia non farlo arrivare al controllo della maggioranza assoluta della platea della Convention di Cleveland. Il più esplicito a dichiarare questo obiettivo è stato Mitt Romney, che ha rimarcato come avrebbe sostenuto i candidati più competitivi in Florida e Ohio per impedire al frontrunner di arrivare a quota 1237. Florida, Ohio e Missouri distribuiranno complessivamente al vincitore o ai vincitori delle primarie in questi 3 Stati ben 217 delegati. Se Donald Trump riuscisse ad acquisirli tutti, la nomination presidenziale sarebbe sempre più probabile. In Florida, dove son distribuiti ben 99 delegati, Donald Trump appare il chiaro favorito, anche alla luce della debolezza di Marco Rubio. In Ohio invece John Kasich potrebbe cogliere un successo che gli garantirebbe una concreta possibilità di proseguire la sua campagna presidenziale, finora marginale.

PRIMARIE USA 2016 FLORIDA OHIO ILLINOIS GLI AVVERSARI DI DONALD TRUMP

Donald Trump ha finora vinto 15 delle 24 primarie o caucus svoltisi durante le primarie di Usa 2016. Il suo avversario più più vicino è Ted Cruz, che ha poco meno di 100 delegati di svantaggio, ma ha praticamente esaurito le competizioni a lui più favorevoli, le primarie negli Stati sudisti e i caucus. Il senatore del Texas, con l’eccezione dei risultati in Maine, non ha finora dimostrato di esser capace di superare il 30% nelle primarie dove i cristiano evangelici rappresentino meno della metà dell’elettorato. Le primarie in Missouri sembrano la chance maggiore di Ted Cruz, candidato poco apprezzato dai vertici repubblicani perchè considerato troppo estremista e incapace di dialogare con le anime più moderate del partito. Una sconfitta in Florida spingerebbe invece Marco Rubio al probabile addio: il senatore di origini ispaniche ha finora vinto solo due competizioni minori, caucus del Minnesota e primarie di Porto Rico, e non è mai riuscito a consolidare una propria base elettorale, a differenza dei suoi avversari.

PRIMARIE USA 2016 FLORIDA OHIO ILLINOIS NORTH CAROLINA MISSOURI DEMOCRATICI

In Illinois le primarie repubblicane assegnano la maggioranza dei delegati con un criterio maggioritario, ma gli eletti per la Convention possono scegliere se essere collegati o meno a un candidato. In North Carolina invece si svolgeranno le ultime primarie di uno Stato popoloso e sudista, con oltre 10 milioni di abitanti, ad assegnare i propri delegati con un criterio proporzionale. La lotta dei vertici repubblicani a Donald Trump, vista la probabile mancanza di una candidatura altrettanto forte, sarà resa più difficile dalla prevalenza di primarie che assegnano tutti i loro delegati con criterio maggioritario. Tra i Democratici invece i rappresentanti dei candidati alla Convention di Filadelfia sono sempre assegnati con un criterio proporzionale, e anche i grandi Stati del Super Tuesday II non faranno eccezione. Nelle cinque primarie di martedì 15 marzo sono assegnati quasi 700 delegati elettivi, così che dopo queste consultazioni si supererà la metà dei 4051 distribuiti complessivamente.

PRIMARIE USA 2016 FLORIDA OHIO ILLINOIS NORTH CAROLINA MISSOURI HILLARY CLINTON

Durante le primarie di Usa 2016 svoltesi per la candidatura democratica hanno votato 21 Stati e 1 territorio federale, e nelle 22 consultazioni svoltesi Hillary Clinton ha conquistato un vantaggio superiore ai 200 delegati, pari a poco meno di 20 punti percentuali nel voto popolare. Bernie Sanders è riuscito a evitare una probabile e rapidamente anticipata chiusura della sua campagna con i risultati delle primarie in Michigan, ma senza un successo nel Super Tuesday II la sua conquista alla nomination diventerà sempre più improbabile. I media si concentrano spesso sui vincitori degli Stati, ma le primarie democratiche si svolgono con regole dove contano più i margini dei successi, e la loro dimensione nel voto popolare, piuttosto che il numero di quelli “conquistati”. Hillary Clinton ha acquisito un vantaggio così ampio – già ora ben superiore rispetto ai 150 delegati, il maggior distacco subito da Barack Obama nelle primarie 2008 poi leggermente ridottosi- grazie a vittorie molto nette in Stati popolosi come Georgia, Texas, Virginia, e il plebiscito ottenuto nel profondo Sud. Successi superiori ai 60 o 70 punti in Stati dove hanno votato diversi milioni di persone hanno reso quasi irraggiungibile l’ex segretario di Stato.

PRIMARIE USA 2016 FLORIDA OHIO ILLINOIS NORTH CAROLINA MISSOURI BERNIE SANDERS

Bernie Sanders ha finora svolto una campagna elettorale sorprendente per successi conseguiti e consensi raccolti, la cui eco è stata limitata dal fenomeno mediatico di Donald Trump. Un senatore di oltre 70 anni che ha come base elettorale uno degli Stati più piccoli e marginali degli Usa, il Vermont, è riuscito a rendere competitiva la sfida contro Hillary Clinton, a cui avevano rinunciato nomi ben più conosciuti di lui a livello nazionale, come Elizabeth Warren o Joe Biden. La coalizione sociale costruita da Bernie Sanders, composta da giovani sotto i 35 anni, indipendenti e ceti medio -bassi bianchi, in particolare uomini, è però minoritaria. Per poter conquistare la nomination il senatore del Vermont deve migliorare sensibilmente i suoi consensi tra le minoranze etniche, in primis tra gli afro-americani, e iniziare a cogliere successi netti in Stati popolosi. Il Super Tuesday II gli offre questa possibilità, anche se i sondaggi non inducono all’ottimismo. In Michigan Bernie Sanders ha smentito le intenzioni di voto, però per riaprire la partita dovrà ottenere successi capaci di diminuire in modo sensibile il divario tra i delegati elettivi.

PRIMARIE USA 2016 FLORIDA OHIO ILLINOIS NORTH CAROLINA MISSOURI DELEGATI DEMOCRATICI

Le primarie in Florida, Ohio, Illinois, North Carolina e Missouri distribuiscono 691 delegati elettivi, e Bernie Sanders dovrà conquistare almeno una solida maggioranza di essi per poter riaprire la corsa alla nomination. Per arrivare alla quota di 2026, la maggioranza assoluta dei delegati alla Convention di Filadelfia, deve conquistare circa il 54% dei 2736 che saranno distribuiti nelle elezioni che si devono ancora svolgere in 29 Stati, 4 territori federali e Washington DC. Un obiettivo difficile da raggiungere, che diventerà pressochè impossibile se il senatore del Vermont non riuscirà a ridurre il suo distacco nel Super Tuesday II. Più della metà dei delegati ancora da assegnare si trovano in soli sei Stati, e oltre a California e New York gli altri quattro sono proprio Florida, Ohio, Illinois e North Carolina. Se Bernie Sanders avesse lo stesso distacco di oggi dopo il 15 marzo, dovrebbe vincere le successive elezioni sempre con una percentuale prossima al 60%. Un risultato che finora è riuscito a conquistare solo nei caucus, che assegnano meno delegati, e in due primarie, una nel suo Stato, il Vermont, l’altra in New Hampshire.

PRIMARIE USA 2016 FLORIDA OHIO ILLINOIS NORTH CAROLINA MISSOURI I FAVORITI PER LA VITTORIA

La Florida è il terzo Stato più popoloso degli Stati Uniti, e assegna di conseguenza il maggior numero di delegati tra i cinque che organizzano primarie martedì 15 marzo 2016. Le primarie in Florida sono chiuse, ovvero registrate ai soli elettori democratici: il profilo demografico dello Stato, anziano e multietnico, sembra favorire Hillary Clinton, anche piuttosto nettamente alla luce del suo dominio nel Sud degli Stati Uniti. Il secondo Stato per numero di delegati da assegnare è l’Illinois. Il legame con Barack Obama e la forte comunità afro-americana nell’area metropolitana di Chicago dovrebbe garantire alla candidata democratica un risultato solido. Ohio e Missouri potrebbero invece permettere a Bernie Sanderd di ottenere buone percentuali, capaci di buoni riscontri anche tra i delegati. Lo Stato del North Carolina invece dovrebbe essere conquistato da Hillary Clinton, che nei vicini, per prossimità geografica e profilo demografico, Virginia e South Carolina ha ottenuto tra il 65 e il 73%.

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