Come vedono il mondo le persone troppo ansiose

Chi soffre d’ansia percepisce il mondo in modo diverso. È la conclusione a cui sono giunti gli scienziati del Weizmann Institute of Science di Rehovot, in Israele che hanno condotto uno studio su come l’ansia agisca sul cervello e, di conseguenza, sul nostro modo di vedere il mondo e gli eventi che accadono a noi e intorno a noi.

ansia e percezione del mondo
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DISTURBO D’ANSIA

Gli psicologi riconoscono diversi tipo di ansia, intesa in senso clinico. Il tipo più comune è il cosiddetto disturbo d’ansia, che provoca in chi ne soffre un sentimento di preoccupazione o di ansia anche in situazioni che non dovrebbero generare questo tipo di sensazioni. Alcuni studi hanno suggerito che i disturbi d’ansia possono scaturire da un processo mentale chiamato sovrageneralizzazione.

SOVRAGENERALIZZAZIONE

La sovrageneralizzazione è un processo per cui il cervello “raggruppa” gli elementi “sicuri” e “non sicuri” di ogni situazione e li definisce tutti come “non sicuri”. Si tratta di un tipo di approccio che gli esperti chiamano «meglio sicuri che dispiaciuti»: se è vero che il nostro cervello presta più attenzione ai dettagli negativi o minacciosi dell’ambiente che ci circonda, è altrettanto vero che il cervello di una persona ansiosa percepisce molte più minacce e, di conseguenza, si preoccupa di più.

L’ESPERIMENTO

Per verificare se il processo di sovrageneralizzazione è uno dei responsabili dell’insorgere del disturbo d’ansia, gli scienziati israeliani hanno condotto un esperimento su un gruppo di 34 persone: a 28 di esse era stato precedentemente diagnosticato un disturbo d’ansia, mentre le restanti 16 non avevano nessun tipo di diagnosi. L’esperimento si è svolto in due fasi: nella prima parte i volontari erano chiamati a distinguere tre suoni diversi. A ogni suono era associato un evento diverso, collegato alla vincita di soldi (suono “positivo”), alla perdita dei soldi (suono “negativo”) o a una situazione neutra (suono “neutro”). Una volta memorizzati questi tre suoni, gli scienziati hanno riprodotto 15 suoni differenti, chiedendo ai volontari di premere un pulsante quando avrebbero riconosciuto uno dei tre suoni memorizzati in precedenza. In caso di risposta corretta avrebbero vinto dei soldi, in caso di risposta errata, li avrebbero persi.

LA RISPOSTA

Per minimizzare il rischio di perdere denaro, la strategia migliore per ognuno dei volontari sarebbe stata quella di non premere il pulsante, considerato che tutti erano al corrente che la maggior parte dei suoni uditi li avrebbero uditi per la prima volta. I volontari “ansiosi”, invece, si sono mostrati iper-reattivi, convinti di riconoscere molti dei suoni riprodotti anche quando non era così. La prospettiva di vincere o perdere denaro ha creato in questi soggetti una forte reazione emozionale, che li ha portati a sovrageneralizzare le informazioni, attivando in modo diverso varie aree del cervello, in particolare l’amigdala, una regione cerebrale associata alla paura e al dispiacere.

ANSIA E PERCEZIONE DEL MONDO

I risultati dello studio sono stati pubblicati su Current Biology e ripresi da Mentalfloss: «Nelle persone ansiose le esperienze emotive attivano diversi processi cerebrali che si traducono nella difficoltà a distinguere tra stimoli diversi. Si tratta di un processo che il soggetto ansioso non può controllare – ha spiegato Rony Paz, co-autore dello studio – In situazioni di particolare pericolo, ansia e iper-vigilanza possono essere elementi positivi. Il problema è che per un soggetto ansioso tutte le situazioni vengono percepite come pericolose, anche quelle che invece sono in evoluzione positiva. Per questo motivo un evento particolarmente forte dal punto di vista emotivo può innescare il disturbo d’ansia.

(Photocredit copertina: Thinkstock)

 

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