Metti una sera a cena di un giornalista tedesco con i boss della ‘ndrangheta

07/03/2016 di Redazione

‘Ndrangheta,

un giornalista tedesco racconta di aver cenato con diversi boss mafiosi, e di esser rimasto stupito di come noti criminali della ‘ndrangheta siano facilmente rintracciabili nei loro paesi calabresi. Una rivelazione che spiega alcuni dei motivi per cui la ‘ndrangheta sia diventata la mafia più pericolosa d’Italia.

BOSS CALABRESI

Chi scrive un articolo sulla ‘ndrangheta può andare a cena in casa dei boss calabresi. Lo racconta Stefan Ulrich, in passato corrispondente per l’Italia per l’importante quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung. Il giornalista rimarca come la ‘ndrangheta sia definita dalla magistratura italiana come la mafia più pericolosa e pericolosa. Una descrizione che però si scontra, almeno parzialmente, con quanto osservato da Ulrich durante i suoi viaggi in Calabria. La prima volta che è il corrisponde di SZ è andato a Platì, una delle roccaforti della ‘ndrangheta, è rimasto stupito di come molti boss, milionari, vivessero e fossero facilmente avvicinabili in una cittadina in apparenza così povera.

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NDRINA-

Nel 2007 avviene l’episodio più curioso raccontato da Stefan Ulrich nel suo articolo per SZ. Il giornalista tedesco si reca più volte a San Luca, la cittadina calabrese da dove provengono gli autori e le vittime della strage di ‘ndrangheta avvenuta a Duisburg, in Germania. La famiglia del criminale sospettato di essere principale responsabile di questo omicidio, Giovanni Strangio, ha invitato Stefan Ulrich a casa sua. Il giornalista racconta di esser rimasto stupito di aver potuto mangiare spaghetti insieme a persone sospettate di essere mafiose, rimarcando comunque quanto i calabresi siano persone ospitali e cordiali. Un episodio che porta Stefan Ulrich a rimarcare il vero motivo della pericolosità della ‘ndrangheta, il suo grande radicamento territoriale, che porta una parte della popolazione a una convivenza non conflittuale con la criminalità organizzata.

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