Gino Pollicardo e Filippo Calcagno sono rientrati in Italia: «Ci siamo liberati da soli»

06/03/2016 di Redazione

Gino Pollicardo e Filippo Calcagno sono rientrati in Italia: l’aereo che ha riportato a casa i due ostaggi liberati in Libia è atterrato a Ciampino alle 5 di questa mattina. Ad accoglierli, oltre alle rispettive famiglie, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.

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GINO POLLICARDO E FILIPPO CALCAGNO: RIENTRO IN ITALIA

Pollicardo e Calcagno, tecnici dell’azienda Bonatti, erano stati rapiti il 20 luglio scorso nella zona di Mellitah, a 60 chilometri da Tripoli. Con loro c’erano Salvatore Failla e Fausto Piano, uccisi settimana scorsa in uno scontro tra milizie locali. Dopo un lungo braccio di ferro con le autorità libiche Pollicardo e Calcagno – che appaiono in buone condizioni di salute – hanno potuto imbarcarsi sull’aereo speciale che li ha riportati in Italia. I due sono stati subito ascoltati dagli inquirenti per ricostruire tutta la vicenda.

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GINO POLLICARDO E FILIPPO CALCAGNO: «CI SIAMO LIBERATI DA SOLI»

In serata sono cominciate a trapelare le prime informazioni su quanto riferito dai due ex ostaggi ai pm: l’ANSA riporta che Pollicardo e Calcagno avrebbero detto di essersi liberati da soli venerdì scorso, dopo cinque mesi di prigionia. I due hanno detto che mercoledì i carcerieri hanno prelevato Salvatore Failla e Fausto Piano forse per effettuare un trasferimento in una nuova prigione. Invece Failla e Piano sono stati uccisi. Da allora Pollicardo e Calcagno non hanno pù incontrato i loro carcerieri e non hanno ricevuto né acqua né cibo e hanno deciso di sfondare la porta del luogo dove erano segregati e sono riusciti a fuggire.

A QUANDO IL RIENTRO DELLE SALME DI FAILLA E FIANO?

Non è chiaro, invece, quando potranno fare rientro in Italia le salme di Salvatore Failla e Fausto Piano, gli altri due ostaggi uccisi il giorno prima della liberazione di Calcagno e Pollicardo. A questo proposito tornano le parole di Rosalba Failla, che ieri aveva lanciato una dura accusa alle autorità italiane: «Lo Stato italiano ha fallito: la liberazione dei due ostaggi è stata pagata con il sangue di mio marito».

(Photocredit copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

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