Reggia di Caserta: chi è Mauro Felicori, l’uomo che “lavorava troppo”

L’accusa è quella di restare fino a tarda ora nella Reggia di Caserta mettendo in questo modo “a rischio l’intera struttura museale”. I sindacati dei lavoratori del palazzo, patrimonio dell’Unesco, se la prendono col nuovo direttore del monumento, Mauro Felicori, reo di trattenersi anche dopo l’orario di chiusura nei suoi uffici. Lavora troppo, riporta “Il Mattino”, citando l’accusa dei rappresentanti. Eppure, a detta di Felicori, col cambio comando i visitatori sono aumentati del 70% rispetto al febbraio del 2015 e gli incassi sono saliti del 105%.

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Ma come non comprenderli? Arriva uno da Bologna, che nessuno ha mai visto né sentito, e vuole mettere tutti in riga. Decide che i custodi non possono più girare per la Reggia in borghese, senza divisa e senza nemmeno un cartellino di riconoscimento, com’è sempre stato. Si sveglia al mattino, e la prima cosa a cui pensa, confessa lui stesso, è la Reggia. E per far vedere che non è a Caserta per passare la villeggiatura non leva le tende neppure per il weekend. Stabilisce che i 150 (centocinquanta) addetti alla vigilanza non possono più circolare all’interno del parco con l’auto propria (!), ma dovranno servirsi di appositi veicoli con lo stemma della Reggia. Si permette addirittura di spostare qualcuno dei 230 dipendenti. Gli salta in mente perfino di abolire il tradizionale e sacro giorno di riposo del martedì, tenendo aperta la Reggia ben sette giorni su sette. Non bastasse, cova il progetto di riorganizzare il servizio (il servizio!) al solo vile scopo di attirare più visitatori e magari incassare qualche euro di più, meschino…
Insomma, un vero rompiscatole. Uno che prende sul serio il proprio incarico. Uno che appena mette piede a Caserta rimane imbambolato davanti alla maestosa bellezza della Reggia (quella di cui certi sindacalisti che sarebbero pagati proprio per difendere quella bellezza non si sono evidentemente mai accorti), e decide che la passione può fare la differenza.

Comprensibile quindi che la Camusso stessa abbia preso le distanze da quella lettera di accuse. E il presidente del Consiglio Matteo Renzi, commentando su Fb la vicenda, ha aggiunto: «I sindacati che si lamentano di Felicori, scelto dal governo con un bando internazionale, dovrebbero rendersi conto che il vento è cambiato. E la pacchia è finita. Il direttore Felicori ha un mandato chiaro: Rilanciarla. E noi siamo con lui. Il vento è cambiato».

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MAURO FELICORI E L’ATTACCO DEI SINDACATI: “DACCI ORGANIZZAZIONE ED ORARI”

Qui potete trovare l’intera lettera dei sindacati pubblicata a fine febbraio. Ci sono alcune e diverse mancanze che citano i sindacati:

Tutto ciò premesso, a cinque mesi dall’insediamento del nuovo Direttore della Reggia di Caserta, spiace rilevare che:
· si insiste nel procedere nel mancato rispetto del Decreto della Direzione Generale Musei, che detta le linee guida per la determinazione delle aree funzionali da istituire e dei relativi uffici amministrativi;
· l’Area della fruizione accoglienza e vigilanza si muove in piena anarchia senza avere una chiara gerarchia rispetto alla missione istituzionale (tutela e conservazione);
· Il Direttore permane nella struttura fino a tarda ora, senza che nessuno abbia comunicato e predisposto il servizio per tale permanenza. Tale comportamento mette a rischio l’intera struttura museale;
· Nella articolazione oraria contrattata per gli Uffici Amministrativi, è prevista l’apertura dalle ore 07:00 alle ore 18:30. L’articolazione oraria così ampia, non garantisce una reale ricaduta in termini di effettiva apertura all’utenza. Altresì gli orari dei singoli uffici non sono ben definiti.

(in copertina foto da Fb Matteo Renzi)

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