Dati Istat: il Pil del 2015 sale dello 0,8%

01/03/2016 di Redazione

Dati Istat da bicchiere mezzo pieno per l’economia italiana. Il Pil è cresciuto nel 2015 dello 0,8%, poco meno di quanto aveva previsto il governo, nell’autunno scorso, che puntava allo 0,9%. Il deficit pubblico, che l’Istat ha certificato oggi e trasmesso a Bruxelles, si è fermato al 2,6%, cifra che comunque la squadra di Renzi si era impegnata a raggiungere.

Buone notizie anche sul versante del lavoro. Settantamila mila occupati in più sono un dato che è da giudicare positivamenete. A gennaio il tasso di disoccupazione si ferma al’11,5%, lo stesso di dicembre, inferiore di 0,7 punti rispetto al 2015. Il tasso di occupazione è salito al 56,8%, il livello più alto rispetto a maggio del 2012. Dato curioso è che gli impieghi aumentano per gli over 50, molto meno tra i giovani segno del passaggio al’indeterminato che ha permesso di bruciare 28 mila posti a scadenza.

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DATI ISTAT, PIL E L’ITALIA: UN PAESE CHE CRESCE “MENO” DELL’EUROPA

Il rapporto tra il debito ed il prodotto interno lordo è tutto sommato migliore rispetto a quello previsto dal governo. Si ferma al 132,6% invece che al 132,8%. L’Italia, però sembra fare un pochino più fatica rispetto ai suoi partner europei: in Francia, nel 2015, il pil è salito dell’1,2%, in Germania dell’1,7%. Siamo insomma un paese che cresce ancora poco. Il Pil è aumentato grazie all’indice dei consumi interni (più 0,5%): un fattore che ha compensato la caduta di domanda estera. Bene i settori come agricoltura (+3,8%) e industria (+1,3%). Le esportazioni sono aumentate del 4,3%, le importazioni del 6%.

DATI ISTAT, PIL E SPESA PUBBLICA

Davanti ai dati Istat Pil come funziona la spesa pubblica? Nelle amministrazioni pubbliche le entrate sono aumentate dello 0,6%, mentre le spese complessive sono diminuite dello 0,1%. Le imposte indirette sono diminuite (- 0,5%) questo grazie al taglio dell’Irap mentre crescono quelle dirette dell’1,9%, con Irpef, Ires imposte sostitutive. La pressione fiscale complessiva è pari al 43,3%, sotto di 0,3 punti rispetto al 2014.

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