«Giulio Regeni è stato interrogato per giorni»

01/03/2016 di Redazione

Lo avrebbero dichiarato i medici legali egiziani ai procuratori del Cairo: Giulio Regeni è stato interrogato «per giorni» dalle forze di sicurezza egiziane. Il che, dice la Reuters in una esclusiva mondiale, sarebbe «la più evidente prova che Giulio Regeni sia stato ucciso dai servizi di sicurezza egiziani perché le prove rivelerebbero metodi di interrogatorio violento quali la tortura con le sigarette ripetuta per diversi giorni, che secondo i gruppi per i diritti umani è il marchio di fabbrica dei servizi di sicurezza».

«GIULIO REGENI È STATO INTERROGATO PER GIORNI»

Il ministero dell’Interno egiziano, continua l’agenzia internazionale, ha finora sempre negato qualsiasi coinvolgimento e rigettato qualsiasi accusa in merito a presunte violazioni di diritti umani; tuttavia Hisham Abdel Hamid, direttore del dipartimento di Medicina Legale dell’Università della capitale egiziana, sarebbe stato sentito come perito della pubblica accusa la scorsa settimana: «Le ferite sul corpo di Regeni sono avvenute ad intervalli regolari di 10-14 ore. Il che significa che chiunque venga accusato di averlo ucciso lo stava interrogando per ottenere informazioni».

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Il tutto è confessato alla Reuters da fonti a volto coperto interne alla procura del capoluogo egiziano; sarebbe confermato dal dipartimento di Medicina Interna che Hamid è stato effettivamente interrogato dalla procura egiziana, il professore stesso è stato contattato per conferma ma ha “declinato ogni coinvolgimento”. Il professore avrebbe testimoniato con “altri due esperti” e, continuano dalla procura, “l’autopsia mostrerebbe una serie di ferite inferte nello stesso tempo, e poi alcune di esse più tardi e ancora altre ferite una terza volta”, avrebbe detto un altro investigatore nell’ufficio del pubblico ministero, riassumendo quanto detto da Abdel Hamid: “Le ferite si sarebbero verificate durante un periodo fra i cinque e i sette giorni”. 

 

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