Elezioni Iran, i riformisti avanti in tutto il paese

«Un risultato che rende il governo più forte, più credibile e più potente», dice Hassan Rohani, il presidente della Repubblica Islamica dell’Iran che con i risultati delle ultime elezioni porta nel parlamento iraniano una maggioranza nettissima di forze riformiste; sconfitto il fronte dei conservatori vicini al leader fondamentalista conservatore, molto vicino alla Guida Suprema della Rivoluzione, l’ayatollah Ali Khamenei. Sopratutto nella capitale Teheran le forze fedeli al presidente Rohani sbancano e conquistano tutti i seggi, nonostante le prime proiezioni parlassero di almeno un seggio ai conservatori.

ELEZIONI IRAN, I RIFORMISTI AVANTI IN TUTTO IL PAESE

La Repubblica illustra la situazione in Iran: 96 seggi su 290 nel nuovo parlamento vanno ai moderati, contro i 91 seggi del blocco fondamentalista. 25 seggi agli indipendenti (che ora saranno l’ago della bilancia in Parlamento), con altri 52 posti che dovranno andare al ballottaggio in un successivo turno elettorale.

La lista riformista è guidata da Mohamadreza Aref, ex vice presidente sotto il governo riformista di Mohammad Khatami (2001-2005), numero due della lista è Ali Motahari, una delle voci più attive per chiedere la riabilitazione dei leader del movimento ‘verde’ e maggiori libertà sociali e politiche nel Paese. La Lista della Speranza ha avuto la meglio sul candidato di punta conservatore, Gholam-Ali Hadad Adel, ex presidente del Parlamento dal 2005 al 2008, è il consuocero della Guida Suprema, Ali Khamenei, e a lui molto fedele.

 

 

LEGGI ANCHE: Statue coperte, la relazione: «Lo ha chiesto l’Iran»

Elette nel Parlamento anche 13 donne, su 500 candidate in corsa per l’elezione. Si tratta di un voto importante perché arriva dopo l’impegno del presidente iraniano sull’accordo con il nucleare, firmato con gli Stati Uniti, una posizione molto controversa che poteva tradursi in una totale disfatta per Rohani e che è invece stata premiata dal paese alle urne. “Rouhani e il suo principale alleato, l’ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani, sono in testa anche nell’assegnazione dei seggi per l’Assemblea degli esperti, l’organismo che seleziona il leader supremo, la più alta autorità del Paese”: «Eccezionale e massiccia» è stata definita la partecipazione alle urne sempre dal presidente iraniano.

Oltre il 60% degli aventi diritto – più di 33 milioni di votanti – si è recato alle urne per le elezioni del Parlamento e dell’Assemblea degli esperti in Iran. A Teheran ha votato ieri il 30% in più di elettori rispetto alle elezioni parlamentari del 201 (nella provincia di Teheran sono oltre 8 milioni gli elettori).

 

Entro la fine di aprile si dovranno tenere i ballottaggi per i seggi in cui nessuno dei candidati ha raggiunto il 25% dei consensi.

Share this article