Siria, dopo cinque anni è in atto una tregua parziale

27/02/2016 di Alessio Barbati

SIRIA – La “cessazione delle ostilità” è iniziata nella mezzanotte tra venerdì e sabato, interrompendo una guerra che va avanti da cinque anni. Una tregua importante, negoziata da Stati Uniti e Russia, fragile e temporanea, ma pur sempre un passo avanti. L’inviato speciale dell’Onu per la Siria ha confermato che i combattenti hanno deposto le armi, ma la televisione di stato siriana riferiesce di un’autobomba nella provincia di Hama che avrebbe causato almeno due morti. Poco prima della tregua, il presidente americano Barack Obama aveva avvisato sia Bashar al-Assad sia la Russia che “il mondo sarebbe stato a guardare” e i jet russi hanno comunque intensificato gli attacchi contro i ribelli nelle regioni settentrionali. Vladimir Putin ha sottolineato che «la guerra contro le organizzazioni terroristiche continuerà». Nonostante tutto, il Syrian Observatory for Human Rights ha confermato il cessate il fuoco subito dopo la mezzanotte e qualcuno ne ha approfittato per uscire di casa a godersi l’eccezionale normalità di una notte.

LA TREGUA

L’accordo è stato sottoscritto da novantasette gruppi di ribelli al regime di Assad, esclusi ovviamente Isis, Al Quaeda e il Fronte Al Nusra. Se la tregua dovesse reggere, il 7 marzo potrebbero riprendere i colloqui di pace. «È la nostra migliore opportunità di ridurre la violenza in Medio Oriente», ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon.

PER SAPERNE DI PIU’

Institute For The Study of War.

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