Perché il Movimento 5 stelle chiede la sfiducia di Angelino Alfano indagato per abuso d’ufficio

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano risulta indagato per abuso d’ufficio. I fatti risalgono al tempo in cui il Consiglio dei ministri diede il suo ok al trasferimento ad Isernia dell’allora prefetto di Enna, Fernando Guida, che aveva avviato la procedura per il commissariamento della Fondazione Kore, realtà che finanziava l’ateneo siculo. La procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati il numero uno del Viminale Angelino Alfano relegando ora il caso al tribunale dei ministri.

DOVE PARTE L’INCHIESTA IN CUI SI INDAGA PER ANGELINO ALFANO

L’inchiesta sulle presunti pressioni al Viminale per lo spostamento da Enna del prefetto Guida parte da uno stralcio delle indagini sulla fondazione Proserpina per l’apertura dei corsi di Medicina e professioni Sanitarie dell’università romena “Dunarea de Jos” di Galati. L’inchiesta è finita in un rapporto che l’allora procuratore Calogero Ferrotti, il 31 dicembre scorso, inviò alla Procura di Roma che ha indagato, per abuso d’ufficio, il ministro dell’Interno, il viceministro Filippo Bubbico e il suo segretario particolare Ugo Malagnino, l’ex senatore del Pd Vladimiro Crisafulli e il presidente dell’università Kore di Enna, Cataldo Salerno. All’interno del fascicolo sono presenti alcune intercettazioni tra Crisafulli, indagato nell’inchiesta Properpina, e Malagnino. Secondo la ricostruzione dell’accusa i due avrebbero fatto pressioni per il trasferimento e il presidente dell’ateneo Kore, Salerno, per lo stesso motivo, si sarebbe recato a Roma.

guarda la gallery: 

ANGELINO ALFANO INDAGATO: LA TESI DI FERROTTI

L’ex procuratore di Enna, Calogero Ferrotti, che ha inviato un rapporto alla Procura di Roma, ha affermato che «vi sono stati dei contatti tra Crisafulli e gli ambienti romani per far trasferire con grandissima urgenza il prefetto Guida». «Per me le posizioni più chiare – osserva il magistrato – erano quelle di Crisafulli e Malagnino, che sono compagni di partito, appartenevano alla stessa corrente e sono molto amici. Poi c’era da approfondire il ruolo di Alfano e Bubbico». «Nelle intercettazioni – aggiunge – i due dicono che lo spostamento di Guida andava fatto in tempi brevissimi, entro Natale, perché poi Alfano sarebbe partito per le vacanze. Millanterie? Potrebbe darsi. Eppure le date e la successione degli eventi inducono a pensarla diversamente. Tanto più che alla fine ci sono state pure le telefonate di congratulazioni…». «Io – ha commentato Ferrotti – ho trasmesso a Roma soltanto un rapporto, poi le valutazioni finali le ha tratte la Procura della Capitale che, ho letto, ha diramato degli avvisi di conclusione indagine».

LEGGI ANCHE:

Pd, sconfitta e polemiche in Sicilia. E Crisafulli attacca Renzi

ANGELINO ALFANO INDAGATO: LA REPLICA DEL MINISTRO

«Non ho mai nascosto il mio giudizio sull’operato dell’ex prefetto: l’ho fatto sempre alla luce del sole, con una lettera aperta in piena estate, quando c’è ancora più luce e più sole», ha affermato il presidente della Kore di Enna, Cataldo Salerno, tra i cinque indagati dalla Procura. «E poi – ha aggiunto – io non partecipo a Consigli dei ministri ne’ trasferisco prefetti, vorrei capire che c’entro…». Salerno non è il solo a discolparsi. Mentre Guida, il prefetto trasferito, si chiude in un no comment, il ministro Angelino Alfano ha subito minimizzato la questione. «La vicenda di cui si parla è un caso nato morto, superato e smentito dai fatti. Ho ricevuto una comunicazione che mi lascia intuire, non avendo correttamente accesso agli atti, essere relativa al trasferimento del prefetto di Enna a Isernia, mentre lui si accingeva a commissariare la Fondazione che gestisce l’Università di Enna». Ebbene, ha aggiunto Alfano, «da oltre 20 giorni la Fondazione Università di Enna è stata commissariata».

IL MOVIMENTO 5 STELLE CHIEDE SFIDUCIA PER ANGELINO ALFANO INDAGATO

«Sfiduciamo Alfano. Il ministro dell’Interno, insieme al sottosegretario Bubbico è stato indagato per abuso d’ufficio. Proprio il 21 gennaio scorso il Movimento 5 Stelle aveva presentato una interrogazione a mia prima firma, dove chiedevamo proprio ad Alfano il motivo dell’ingiustificato trasferimento del Prefetto Guida oggetto ora dell’indagine a suo carico. La Procura ad un mese dalla nostra interrogazione, ha fornito la prima risposta alle nostre domande. Ha indagato Alfano ed il sottosegretario Bubbico», ha dichiarato Nunzia Catalfo , capogruppo del Movimento 5 Stelle, rilanciando la mozione di sfiducia del gruppo.  «Le nostre forze dell’ordine non possono avere il loro massimo vertice istituzionale indagato. Che credibilità avranno i nostri uomini in divisa quando dovranno far rispettare la legge?».  Resta da capire però come verrà ricostruita la mozione di sfiducia.

TUTTI I FATTI CHE HANNO POI PORTATO AD INDAGARE SU ANGELINO ALFANO

«Il trasferimento del prefetto di Enna è avvenuto in via del tutto ordinaria insieme a tanti altri – ha commentato il ministro dell’Interno -, senza avere ricevuto sollecitazione o pressione alcuna, e con la piena condivisione dell’interessato, come da nostra prassi ove possibile; l’avvio della procedura di commissariamento della fondazione da parte del prefetto era già avvenuta con la piena consapevolezza e input da parte mia e da parte degli uffici da me guidati; il vice prefetto vicario, durante la sua reggenza, ha ovviamente provveduto a completare l’opera e, infatti, il commissariamento è stato effettuato il 30 gennaio».  Guida era arrivato in Sicilia nel gennaio del 2014. Il 23 dicembre (quindi in meno di due anni) il Consiglio dei ministri lo sposta a Isernia, senza però nominare subito un nuovo prefetto che potesse sostituirlo come sottolinea il Corriere della Sera. Il prefetto Guida stava per commissariare la Fondazione Kore realtà che nomina il presidente dell’Università Kore di Enna. All’ateneo è molto legato Crisafulli, ex parlamentare Pd, che figurò come «impresentabile» secondo il collegio dei garanti del Pd (per cui fu escluso nelle liste alla vigilia delle elezioni 2013). Guida aveva avviato il procedimento di commissariamento. L’iter per il commissariamento – come raccontò il Fatto quotidiano qualche mese fa – prevede 15 giorni per l’accesso agli atti, trenta per presentare le deduzioni della difesa, mentre dal trentunesimo giorno il prefetto può decidere se commissariare o no la fondazione Kore. Il termine era quindi fissato per il 18 gennaio. Ed è su questa tempistica e sul trasferimento senza sostituto immediato che il tribunale dei ministri dovrà fare chiarezza.

(in copertina foto ANSA/ANGELO CARCONI)

Share this article