Diserbante in 14 birre tedesche, scatta l’allarme. E gli esperti si dividono

26/02/2016 di Redazione

In Germania nel resto d’Europa è scattato l’allarme dopo uno studio che ha denunciato la presenta di un diserbante, il glifosato, nelle birre tedesche. L’analisi è stata effettuata dall’Istituto per l’ambiente di Monaco ed ha riguardato 14 marche fra le più note in Germania. I livelli di pesticida registrati nelle bevande alcoliche sono risultati compresi tra 0,46 e 29,74 microgrammi per litro e nei casi più estremi quasi 300 volte superiori a 0,1 microgrammi, che rappresenta il limite consentito dalla legge per l’acqua potabile (non esiste un limite specifico per la birra). Le marche su cui sono state compiute i test sul glifosato sono precisamente: Beck’s, Paulaner, Warsteiner, Krombacher, Oettinger, Bitburger, Veltins, Hasseroeder, Radeberger, Erdinger, Augustiner, Franziskaner, Koenig Pilsener e Jever.

DISERBANTE IN 14 BIRRE TEDESCHE, GLI ESPERTI DIVISI SULLA PERICOLOSITÀ

C’è ora da preoccuparsi? La risposta a questo interrogativo non è unanime. Perché diversi sono i giudizi degli esperti sulla pericolosità di quella piccola quantità di diserbante per la salute dell’uomo. L’organismo internazionale Iarc (International Agency for Research on Cancer) amarzo dello scorso anno ha classificato il glisofato come «probabile cancerogeno per l’uomo». E Sophia Guttenberger, dell’istituto di Monaco che ha compiuto la ricerca, ha affermato che «una sostanza, che potrebbe essere cancerogena, non perde nulla né nella birra né nel corpo umano». Per l’Istituto federale per la valutazione del rischio (Bfr), residui di glifosato nella birra sono «dal punto di vista scientifico plausibili», dal momento che è autorizzato come diserbante. Ma – ha fatto sapere ancora il Bfr in una nota – «un adulto dovrebbe bere intorno ai mille litri di birra al giorno per assumere una quantità di glifosato preoccupante per la salute».

DISERBANTE IN 14 BIRRE TEDESCHE, I COLTIVATORI: «COLPA DELLE IMPORTAZIONI»

Non si è fatta attendere una reazione di coltivatori e birrai. L’Unione dei coltivatori tedeschi (Dbv) ha fatto sapere di ritenere che la colpa della presenza del glifosato nella birra possa venire dall’importazione di malto d’orzo. «In Germania abbiamo la più ferrea regolamentazione per la tutela delle piante», ha detto un portavoce dell’associazione. È dunque plausibile che tracce del pesticida siano finite nella catena di produzione con l’importazione di malto d’orzo. Secondo la Dbv, ogni anno in Germania viene coltivata una tonnellata di malto d’orzo, e la stessa quantità viene importata dall’estero, principalmente da Francia, Danimarca e Gran Bretagna. In Germania – ha detto ancora il protavoce dell’unione – l’utilizzo del diserbante è invece vietato nella fase di trattamento che precede la raccolta del malto d’orzo.

DISERBANTE IN 14 BIRRE TEDESCHE, I BIRRAI: «ACCUSA INFONDATA»

«Non credibile», è stato infine il giudizio dell’Unione dei birrai tedeschi sullo studio. In una dichiarazione l’associazione ha definito «assurda e completamente infondata» l’accusa di non controllare sufficientemente le loro materie prime, e ha sottolineato l’esistenza di un proprio sistema di controllo per il malto d’orzo. «Il nostro monitoraggio – ha affermato l’unione – indica che i valori misurati sono sempre chiaramente al di sotto dei limiti massimi, e in nessun momento sono stati riscontrati superamenti dei limiti massimi permessi per i residui di glifosato».

(Foto di copertina da archivio Ansa)

 

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