Facebook Reactions: ecco come sono nate

Ieri Facebook ha lanciato le Facebook Reactions: le nuove “faccine animate” che vanno ad aggiungersi al classico pulsante del “Mi Piace” e che esprimono diversi stati d’animo, dalla gioia alla rabbia passando per la tristezza. I commenti alle Facebook Reaction sono stati tra i più disparati: c’è chi le ha accolte con entusiasmo, chi con indifferenza e chi ha già deciso che la scelta è troppo limitata e ha pensato di crearne di nuove, nella “speranza” che vengano prese in considerazione, magari da Mark Zuckerberg in persona.

FACEBOOK REACTIONS: COME SONO NATE

Ma a poche ore di distanza dal lancio delle Facebook Reactions c’è anche chi ha già la lucidità di fare qualche analisi: come Geoff Teehan, a capo dell’unità di Product Design di Facebook che su medium.com ha spiegato come l’introduzione delle Facebook Reaction risponda a una precisa esigenza degli utenti di Facebook: il “Mi Piace” non va su tutto e serviva uno strumento in grado di comunicare uno stato d’animo coerente con i contenuti che si condividono sul social network più famoso del mondo. Racconta Teehan:

Nel 2009 Facebook ha introdotto un pulsante che permetteva alle persone di dare un feedback ai post dei loro amici. Lo abbiamo chiamato “Like” e alla gente è piaciuto moltissimo. Scorrere il proprio News Feed e cliccare sul pollice in su per far capire ai tuoi amici che hai letto quello che hanno scritto è una cosa che si fa in modo semplice e senza sforzo. A volte non sai bene cosa dire, o non hai niente di preciso da dire, ma vuoi comunque far sapere a quella persona che hai letto. Ecco perché il pulsante “Like” funziona così bene. È semplice e non crea problemi. Ma non su tutto si può mettere “Mi piace”.

Sono passati gli anni, Facebook – come tutti gli altri social network – ha conquistato uno spazio sempre maggiore nella vita pubblica e privata delle persone e delle aziende e gli utenti hanno cominciato a chiedere nuovi modi di esprimersi. Racconta ancora Teehan:

Circa un anno fa, Mark [Zuckerberg, NdR] ha messo insieme una squadra di persone per iniziare a pensare seriamente a come rendere il pulsante “Mi Piace” più espressivo. Eravamo tutti molto eccitati all’idea […] ma sapevamo che sarebbe stata una bella sfida. I pulsanti “Mi Piace”, “Condividi” e “Commenta” sono facili da capire e da usare, ma qui dovevamo pensare attentamente a ogni cambiamento, perché andava a impattare sulla comprensione e sulle azioni di milioni di persone. […] C’erano tante domande a cui rispondere: come avrebbero dovuto essere le reaction? Come sarebbero state recepite n tutto il mondo? Quando sarebbe stato più appropriate usarle e quanto avrebbe dovuto essere facile utilizzarle?

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FACEBOOK REACTIONS: DAL “MI PIACE” ALLE FACCINE

Così, dopo un lungo lavoro, Teehan racconta di come con il suo team si sia arrivati a due conclusioni: la prima che le Reactions avrebbero dovuto essere universalmente comprensibili. La seconda che questi nuovi pulsanti avrebbero dovuto essere molto espressive e usate in grande quantità. Le Reactions avrebbero dovuto permettere agli utenti di lasciare un feedback più in linea con le emozioni e il modo di reagire nella vita reale davanti a un evento preciso. Ma il processo era ancora lungo:

Un altro punto cruciale aveva a che vedere con l’aspetto delle Reactions. Abbiamo voluto creare una serie di illustrazioni che fossero uniche, ma anche che si integrassero bene nell’ecosistema dei social network e che fossero comprensibili a tutti.

Il team ha lavorato tenendo conto di due punti fermi: che le Reactions fossero un’estensione del “Mi Piace” e che non andassero a complicare il modo di agire sui social network. La rosa iniziale delle Reactions prevedeva inizialmente 15 “faccine”, poi ridotte a quattro più il cuoricino e il nuovo pulsante animato per il “Mi piace”. Sei Reactions che tutti gli utenti di Facebook hanno avuto modo di conoscere in queste prime ore dal rilascio.

Dopo quasi un anno di lavoro e mesi di prove, siamo molto contenti di lanciare le Reactions e di imparare come verranno usate in tutto il mondo. Ci auguriamo che piacciano a tutti anche se come per tutte le cose niente è mai veramente definitivo. Continueremo a imparare e a migliorare le cose, ma speriamo che questo sia un passo in avanti verso un modo più empatico di vivere Facebook.

(Photocredit copertina: Facebook)

 

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