Sondaggi politici, la rimonta del M5S sul Pd è finita

26/02/2016 di Donato De Sena

I sondaggi sulle intenzioni di voto realizzati da diversi istituti demoscopici molto spesso attribuiscono ad ogni singolo partito delle percentuali di consenso piuttosto differenti. I valori attribuiti ad una formazione politica, infatti, arrivano a discordare tra un autore e l’altro anche di 2, 3 o 4 punti percentuali, suscitando qualche dubbio sull’attendibilità delle rilevazioni statistiche e su quale sondaggista possa essere considerato più affidabile degli altri. Osservando però la sequenza dei dati forniti da ogni istituto nel corso delle settimane e dei mesi, il quadro diventa più chiaro, perché si nota come la tendenza delle cifre sia quasi sempre coincidente.

 

Sondaggi politici
Sondaggi politici, il consenso di Pd e Movimento 5 Stelle nel 2015 e nel 2016. Dati di Euromedia Research per Ballarò (Tabella di_ Giornalettismo)

 

SONDAGGI POLITICI, NEL 2016 STOP ALLA RIMONTA DEL M5S SUL PD

A dimostrarlo è in particolare il confronto dei numeri relativi al Partito Democratico e al Movimento 5 Stelle, la cui distanza in termini di consenso elettorale nel corso del 2015 si è costantemente ridotta. I dati pubblicati dai sondaggisti che monitorano costantemente e frequentemente il consenso dei partiti (abbiamo scelto Swg, Emg Acqua, Ixè, Euromedia Research e Piepoli) rivelano che la rimonta del M5S sul Pd, cominciata nel mese di marzo 2015, quando il divario tra le due forze politiche era mediamente superiore ai 15 punti, si è interrotta verso fine anno, quando il gap era diventato in media inferiore ai 5 punti percentuali. Nelle prime 7 settimane del 2016 – dicono tutti i sondaggi – è cominciata una risalita piuttosto costante dei Democratici, che ha riportato il margine con i pentastellati a circa 8 punti.

 

 

SONDAGGI POLITICI, PD A +8 DAL M5S

Più nel dettaglio, il Partito Democratico, secondo Emg (che effettua sondaggi per il Tg di La7) è passato dal 30% di consenso, emerso dal sondaggio realizzato il 5-6 dicembre, al 32,2 degli ultimi giorni, mentre il M5S è calato, nelle stesse settimane, dal 27,8 al 25,4%. Secondo Euromedia invece (rilevazioni per la trasmissione di Raire Ballarò) il Pd sarebbe salito dal 30% rilevato l’11 gennaio al 31,8 odierno, con il Movimento 5 Stelle in calo nello stesso periodo dal 26,7 al 25,3%. Stesso trend è stato poi segnalato anche da Ixè (nelle sue rilevazioni per il programma di Raitre Agorà), con i pentastellati in calo pressoché costante da metà novembre. Precisamente dall’11 novembre ad oggi i grillini sarebbero scesi dal 28,1 al 24,4%. Intanto, l’Istituto Piepoli, che effettua rilevazioni per l’Ansa, ha segnalato la fine della rimonta con i primi sondaggi del 2016. Dal 21 dicembre ad oggi il Partito Democratico sarebbe passato dal 32 al 33%, mentre i 5 Stelle dal 28,5 al 26,5. Infine, le cifre di Swg (che pubblica i risultati sul proprio sito): il Pd viene segnalato dall’istituto triestino in crescita dal 32,9% del 14-16 dicembre al 34,4 odierno, il M5S in calo nello stesso periodo dal 25,1 al 23,2.

Ma cosa può aver fatto da spartiacque tra salita e calo di Pd e M5S? Ovviamente un’unica, chiara, definita chiave di volta non può essere individuata. È del tutto lecito pensare che un peso sull’andamento del consenso può averlo avuto il caso Quarto, lo scontro tra i vertici del Movimento 5 Stelle e l’amministrazione pentastellata del comune flegreso che ha condotto alle dimissioni del sindaco Rosa Capuozzo. Probabilmente hanno avuto un peso inferiore le polemiche degli ultimi giorni sulle unioni civili e in particolare le critiche ai senatori pentastellati per aver impedito, con il loro no ad un emendamento canguro, una rapida approvazione del ddl Cirinnà così come era arrivato in Aula a Palazzo Madama. Euromedia, negli ultimi giorni, relativamente ai 5 Stelle ha perfino segnalato una risalita di alcuni punti decimali.

(In copertina: una tabella di Giornalettismo)

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