Gloria Rosboch: la cassetta di sicurezza di Roberto Obert era vuota

24/02/2016 di Redazione

La cassetta di sicurezza Roberto Obert, l’uomo accusato, insieme a Gabriele Defilippi, 21 anni, dell’omicidio della professoressa Gloria Rosboch è vuota. I carabinieri del reparto investigativo di Torino l’hanno aperta questa mattina nella banca San Paolo di Forno Canavese. Dentro, secondo il racconto fornito dagli inquirenti da Defilippi, dovevano esserci i 187 mila euro rubati alla docente. Invece nulla. Solo buoni fruttiferi e beni di famiglia: un patrimonio che nulla a che fare con la Rosboch e che ammonta a 20 mila euro.

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L’apertura della cassetta smentisce quindi il racconto del giovane secondo cui la refurtiva sarebbe finita nelle mani del suo amante dietro la promessa di una vita insieme in Costa Azzurra. Garbriele Defilippi, principale imputato per l’omicidio della professoressa, aveva detto agli inquirenti di aver tenuto per sé 50mila euro.  Gli inquirenti dovranno quindi ricostruire il percorso dei soldi appartenuti e poi scomparsi della Rosboch. Oggi pomeriggio si terranno i funerali della vittima nella parrocchia di Castellamonte, che per l’occasione ha proclamato il lutto cittadino.

GLORIA ROSBOCH: DEFILIPPI E IL RACCONTO SU OBERT

«Obert non è la persona che sembra: sapeva della professoressa Rosboch, mi ha sempre dato lui le dritte su come muovermi», aveva raccontato Gabriele Defilippi agli inquirenti. Secondo quanto sostenuto dal giovane i 187mila euro rubati a Gloria Rosboch sono finiti tutti nelle tasche dell’amante. «Una volta ottenuto i soldi, li ho consegnati a Obert – ha dichiarato – perché lui sapeva come gestirli e me li avrebbe dati all’esigenza. Sono stato fregato». Quando Gloria contattò il giovane Defilippi non sapeva come «ridarle i soldi». «Obert mi disse che gli erano rimasti solo 55mila euro, mentre gli altri li aveva spesi».

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