Unioni Civili, tutta la storia degli sms da Airola a Cirinnà sul sì al canguro

24/02/2016 di Redazione

Un sms inviato dal senatore M5S Alberto Airola alla collega del Pd Monica Cirinnà per rassicurarla sull’appoggio dei pentastellati all’emendamento canguro Marcucci che avrebbe consentito al Senato una rapida approvazione del ddl sulle unioni civili. È l’ultimo retroscena che irrompe nel dibattito di questi giorni sul riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali e sullo strappo dei pentastellati che ha costretto il governo a fare retromarcia sulla stepchild adoption.

 

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UNIONI CIVILI, SMS DA AIROLA A CIRINNÀ: «OK ALL’EMENDAMENTO MARCUCCI»

A quanto emerge in queste ore, Airola, capogruppo 5 Stelle a Palazzo Madama, avrebbe comunicato alla relatrice e prima firmataria del testo sulle unioni civili la volontà della maggior parte dei senatori M5S di dire sì all’emendamento Marcucci e di garantire quindi i voti decisivi per approvare la legge così come arrivata in Aula. A pubblicare il testo del messaggio (compreso uno screenshot) è stata ieri sera L’Unità nella sua versione online in un post a firma di Marco Lavia:

Ok stasera il mio gruppo di lavoro sul tuo ddl ha raggiunto ufficiosamente l’accordo di votare il Marcucci sia integro che spacchettato… ovviamente mancheranno 2-3 voti nostri per la lettera f) sulla step ma gli altri ci sono. DOMAttina abbiamo la riunione di gruppo che ratificherà la decisione…. Fino ad allora tienitelo per te MI RACCOMANDO, poi domattina lo diremo noi ufficialmente… Grazie, in bocca al lupo anche a te.

UNIONI CIVILI, SMS DA AIROLA A CIRINNÀ: IL CHIARIMENTO DEL SENATORE M5S

La pubblicazione del messaggio ha immediatamente riacceso le polemiche sulla linea assunta in queste settimane dal Movimento 5 Stelle sulle unioni civili. Il partito di Casaleggio sembrava intenzionato a dire sì al ddl Cirinnà anche in Aula come già fatto nel corso dei lavori in Commissione Giustizia. L’sms diffuso da L’Unità è stato considerato da molti come una prova di inaffidabilità dei pentastellati. La risposta di Airola comunuqe non si è fatta attendere. Nella sua replica su Facebook il senatore stamane ha confermato di aver inviato l’sms alla collega del Pd, ma ha anche affermato che quella che veniva espressa nel messaggio non era la «posizione ufficiale e definitiva del Movimento»:

Voglio fare chiarezza sullo scambio di messaggi che io stesso ho avuto con la senatrice Monica Cirinnà e che il Pd sta utilizzando come pretesto per accusare di inaffidabilità il Movimento 5 Stelle e giustificare la sua decisione di fare una legge sulle unioni civili al ribasso con l’appoggio di Alfano e Verdini.
La senatrice Cirinnà ha voluto forzare la mano e ha interpretato come definitivo il senso di un messaggio nel quale mi limitavo a riferire l’esito di un primo incontro del gruppo di lavoro del M5S sulle unioni civili, incontro nel quale si era presa in considerazione, tra le tante opzioni possibili, anche la possibilità di votare l’emendamento Marcucci in caso di paralisi dell’aula. Ma come io stesso ho precisato in quel messaggio, quella non poteva in nessun modo considerarsi la posizione ufficiale e definitiva del Movimento, perchè a pronunciarsi doveva essere l’assemblea dei senatori del Movimento, l’unica titolata a decidere in merito e poi a comunicare la decisione all’esterno attraverso il capogruppo. L’unica posizione ufficiale del Movimento, infatti, è stata solo e soltanto quella espressa l’indomani, dopo che l’assemblea prese la decisione di votare per il no all’emendamento premissivo, scartando l’ipotesi di un ok al canguro che all’inizio era stata vagliata insieme alle altre possibilità. Il PD questo lo sapeva benissimo perchè conosce le regole del Movimento e tutti, compresa la Cirinnà, sanno che le posizioni ufficiali di una forza politica sono quelle espresse capogruppo e non da un singolo via sms.

(Immagini da: L’Unità)

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