Berlusconi spiato, Belpietro rispolvera il «golpetto» del 2011

24/02/2016 di Redazione

La vicenda dello spionaggio dei servizi segreti americani ai danni di Silvio Berlusconi ai tempi in cui era premier rappresenta un assist per i giornali vicini al centrodestra per rispolverare la tesi del complotto nella caduta del governo del Cavaliere nel 2011. Nel suo editoriale di oggi il direttore di Libero Maurizio Belpietro racconta di una sorta di tradimento da parte degli Stati Uniti nei confronti di un presidente del Consiglio che per schierarsi al fianco dell’America «si è giocato la faccia e anche qualche cosa in più».

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BERLUSCONI SPIATO, RITORNA LA TESI DEL COMPLOTTO DEL 2011

Belpietro ricorda la vicenda del sequestro di Abu Omar (con gli 007 americani graziati nonostante la condanna della magistratura), i casi in cui militari statnitensi sarebbero dovuti essere giudicati in Italia (l’uccisione in Iraq di Nicola Calipari e l’incidente della funivia del Cermis), il «permesso» concesso agli aerei americani e francesi di provocare in Libia «un disastro geopolitico proprio a poche centinaia di chilometri dalle coste italiane». Poi rispolvera il «golpetto»:

Nel 1992 si disse che gli Usa si erano scocciati di avere il pentapartito alla guida dell’Italia e perquesto scatenarono Di Pietro e diedero il via a Mani pulite. Il primo a dirlo fu Francesco Cossiga, che di servizi segreti e trame se ne intendeva. Ovviamente nessuno riuscì mai a provarlo,come ora è difficile dimostrare che nel golpetto del 2011 con cui si sostituì Berlusconi ci sia stata la manina americana. Cacciare il Cavaliere da Palazzo Chigi non dispiaceva alla Merkel e a Sarkozy, ma come ha raccontato l’ex ministro del Tesoro di Obama, qualcuno prima chiese il permesso e l’aiuto degli Stati Uniti. Chissà, forse l’idea di far cadere l’uomo di Arcore per sostituirlo con l’uomo del Bilderberg alla fine piacque anche oltreoceano. Tranquilli, non sono come la parlamentare grillina Paola Taverna un patito del «gomblotto», però mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse. Soprattutto mi piacerebbe che qualcuno accendesse un faro su una delle stagioni più buie del nostro Paese.

(Foto di copertina: ANSA / DANIEL DAL ZENNARO)

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