Come si finanzia oggi l’ISIS

23/02/2016 di Redazione

ISIS finanziamenti

grazie alle manipolazioni valutarie arrivano nuovi finanziamenti a ISIS, colpita in modo severo dai bombardamenti degli americani per quanto riguarda le sue entrate economiche. Per fronteggiare la crisi finanziaria che sta subendo il sedicente califfato ISIS ha ridotto significativamente i salari dei suoi guerriglieri, speculando sui cambi al fine di aumentare i profitti. ISIS odia l’America, ma accetta solo pagamenti in dollari.

ISISI CHI LI FINANZIA

Per ISIS i finanziamenti principali sono l’estrazione e il contrabbando del petrolio, estratto prevalentemente in Siria. Da ormai diversi mesi gli Stati Uniti stanno colpendo con regolarità i campi petroliferi dei jihadisti, così come le infrastrutture e i mezzi che utilizzano per trasportare il greggio. Secondo le stime dell’esercito americano ISIS ha perso circa il 30% delle sue entrate, e sta adottando misure di rigore essenzialmente basate su due iniziative. La prima è il taglio delle ricompense dei suoi combattenti: per i locali il salario è stato dimezzato a 200 dollari, per i foreign fighters invece, che ottenevano tra i 600 e gli 800 dollari, la paga è stata ridotta anche se meno drasticamente. Già nell’erogazione dei salari ISIS sta adottando una manipolazione valutaria che generi maggiori finanziamenti per la sua organizzazione. I guerriglieri iracheni non sono più retribuiti in dollari, ma in dinar. Oltre ai miliziani anche i dipendenti di fabbriche e uffici pubblici sono pagati con la moneta irachena, mentre i prodotti sono venduti dall’ISIS in dollari, come dichiarano a Reuters gli addetti ai cambi di Mossul. In questo modo ISIS ottiene un guadagno di circa il 20%, grazie al tasso di cambio fissato dal governo iracheno.

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ISIS FINANZIAMENTI SPECULAZIONE VALUTARIA

Al tasso ufficiale di cambio iracheno100 dollari equivalgono a 118 mila dinar. ma ISIS ne chiede 127500, quando i prodotti o i servizi del califfato sono pagati con le banconote da 25 mila dinar. Chi invece vuole comprare 100 dollari dall’ISIS deve pagare 155 mila dinar con la banconota da 25 mila. ISIS pretende transazioni con banconota di grande taglio, perchè sono più facili da trasportare. Reuters rimarca di non aver potuto verificare questa informazione, così come di non aver dati a sufficienza per valutare se anche negli altri territori del sedicente califfato siano praticate queste manipolazioni valutarie. ISIS però si deve impegnare per cercare nuove fonti di finanziamento, visto i sensibili danni economici subiti da quando gli Stati Uniti e la coalizione internazionale hanno avviato la campagna militare contro il sedicente califfato in Siria e Iraq. In ottobre, secondo i dati Usa, ISIS aveva entrate mensili per 47 milioni di dollari, che si sarebbero ora ridotte di circa 15 milioni. ISIS aveva confiscato 500 milioni di dollari presenti nei depositi delle banche irachene, ma i bombardamenti ne avrebbero distrutti ingenti quantità.

Photo credit: MARWAN IBRAHIM/AFP/Getty Images

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