Giulio Regeni, l’ultimo report alla prof: «C’è malcontento tra i lavoratori»

16/02/2016 di Redazione

Continuano ad emergere i particolari degli ultimi giorni di Giulio Regeni, il ricercatore 28enne di Fiumicello scomparso al Cairo lo scorso 25 gennaio e ritrovato senza vita il 3 febbraio, ucciso probabilmente dopo essere stato torturato. A metà gennaio, il giorno 14, il giovane aveva inviato una mail in perfetto inglese alla sua professoressa Maha Abdelrahman, con il racconto di quanto accaduto nella riunione dei sidancati dell’11 dicembre.

 

Giulio Regeni, i depistaggi confermati dalla chat di Facebook

 

GIULIO REGENI, LA MAIL DEL 14 GENNAIO

«Un malcontento molto diffuso tra i lavoratori ma che fino ad oggi stentava a prendere forme in iniziative concrete», spiegava Regeni alla docente nell’analisi sull’agenzia di stampa Nena News. Ne parla Giuliano Foschini su Repubblica:

A condannare a morte Giulio potrebbe essere stata quindi la sua bravura. Le sue precise analisi accademiche sulla situazione sociale e accademica dell’Egitto potrebbero, infatti, essere finite sulle scrivania sbagliate: quelle, per esempio, di qualche servizio di sicurezza occidentale. E le comunicazioni, forse intercettate dagli egiziani, scambiate per un lavoro che invece non erano: non quelle di un ricercatore universitario ma di un’analista di intelligence. È questa la pista principale sulla quale, ormai, lavorano gli investigatori italiani al Cairo e a Roma. Non a caso il pm Sergio Colaiocco (che ieri ha dato di mandato di analizzare mail, contatti e chat Skype di circa 30 persone) ha ascoltato nei giorni scorsi la professoressa Maha Abdelrahman tutor di Regeni alla Cambridge University. Che ha spiegato come la ricerca di Giulio fosse diventata «partecipata», prevedeva cioè una partecipazione attiva alla vita degli organismi di cui doveva occuparsi. Di questo si è trovato traccia in due mail che Giulio ha inviato nelle settimane prima di sparire alla Abelarhman nelle quali appunto la aggiornava sul suo lavoro in vista della tesi finale di marzo.

(Foto di copertina: Ansa / Twitter)

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