Onde gravitazionali, la scoperta conferma la teoria di Einstein: «Le abbiamo viste»

Onde gravitazionali scoperta annunciata, gli scienziati: «Le abbiamo rilevate»

La grande scoperta attesa sulle onde gravitazionali ora è ufficiale. Quanto teorizzato da Albert Einstein centro anni fa è stato anche osservato. Esistono le onde gravitazionali, è l’ennesima conferma. Come hanno spiegato gli scienziati, la collisione tra due buchi neri avvenuta un miliardo di anni fa ha provocato il primo segnale delle Onde gravitazionali mai scoperto, rilevato dalle antenne dello strumento Ligo ed analizzato fra Europa e Stati Uniti dalle collaborazioni Ligo e Virgo, alla quale l’Italia partecipa con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Si tratta di un risultato senza precedenti per la fisica Non solo conferma l’esistenza delle Onde gravitazionali, ma fornisce anche la prima prova diretta dell’esistenza dei buchi neri.

Onde gravitazionali scoperta, l’annuncio in diretta live streaming

ONDE GRAVITAZIONALI SCOPERTA: IL PRIMO SEGNALE PROVOCATO DA COLLISIONE TRA DUE BUCHI NERI

Un secolo fa, nel novembre 1915, era stato Albert Einstein a illustrare la sua Teoria della relatività generale, di cui le onde gravitazionali costituiscono uno dei capisaldi. Finora però non erano mai state «trovate». Il motivo? I tentativi di scoprirne l’esistenza per diversi decenni erano andati a vuoto a causa di interferenze di varia natura. Così come per l’assenza di strumenti sufficientemente sensibili. L’annuncio della rilevazione ora può ambire al titolo di «scoperta del secolo», come ha spiegato anche il Corriere della Sera con un articolo di Paolo Virtuani. I ricercatori che hanno partecipato agli esperimenti potrebbero entrare tra i candidati a uno dei prossimi Nobel per la fisica.

ONDE GRAVITAZIONALI SCOPERTA, COSA SIGNIFICA

Onde gravitazionali scoperta – La teoria di Albert Einstein permise già una migliore comprensione dell’origine dell’universo. Oggi un gruppo di scienziati degli istituti di tecnologia della Califormia (Caltech) e del Massachusetts (Mit) hanno tenuto una conferenza stampa per annunciare la scoperta tanto attesa. Grazie al Laser Interferometer Gravitational-wave Observatory (LIGO) sono state scoperte le increspature nel tessuto dello spazio-tempo prodotte da due buchi neri in collisione. Ma qual è la sua importanza? Come riporta il Corriere, la scoperta non è soltanto una nuova conferma della validità della teoria di Einstein:

«Rivoluziona e amplia il mondo della fisica e della ricerca cosmologica. Per esempio finora lo studio del cosmo è stato realizzato solo attraverso i segnali emessi da stelle e galassie nello spettro elettromagnetico (luce visibile, raggi X e gamma, infrarossi, ultravioletti, onde radio di varia lunghezza d’onda). L’esistenza delle onde gravitazionali apre un mondo nuovo: la possibilità di studiare l’universo (e i misteriosi buchi neri) in modo completamente differente. Oltre che «vederlo», saremo in grado anche di «sentirlo» nella sua essenza più fondamentale, lo spazio-tempo, due elementi che, secondo Einstein, sono una cosa sola. E capire come e perché l’universo non solo si espande, ma sta addirittura accelerando la sua velocità di ampliamento. E c’è chi ipotizza scenari che sfiorano la fantascienza: la verifica dell’esistenza di tunnel spazio-temporali (wormhole in inglese) nelle vicinanze dei buchi neri che potrebbero mettere in relazione parti distanti dell’universo o addirittura universi diversi dal nostro. Infine arrivare alla soluzione dei componenti di base dello spazio-tempo secondo la teoria della meccanica quantistica, ancora divisa tra «stringhe», «brane» o «anelli» (loop)», si legge.

ONDE GRAVITAZIONALI SCOPERTA: COSA SONO LE ONDE TEORIZZATE DA EINSTEIN

Ma cosa sono le onde gravitazionali teorizzate da Einstein? In pratica, delle increspature del tessuto spazio-tempo che permea l’intero universo:

«Secondo Einstein la gravità stessa è dovuta alla curvatura dello spazio-tempo causata dalla massa. Le onde gravitazionali sono prodotte dal movimento di corpi dotati di massa nello spazio-tempo. Più gli eventi sono colossali ed emettono straordinarie quantità di energia, come il Big Bang stesso, lo scontro tra due buchi neri, la «danza» di avvicinamento di due stelle di neutroni che ruotano rapidamente (pulsar), maggiore è la grandezza delle onde gravitazionali e quindi – in teoria – è più facile captarle. Solo che finora con gli strumenti a nostra disposizione risultava praticamente impossibile riuscire a decifrarle perché noi stessi e gli strumenti siamo immersi a nostra volta nello spazio-tempo e veniamo coinvolti dalle sue oscillazioni»

 

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