Emilia Romagna, il Tar vieta le benedizioni a scuola

11/02/2016 di Redazione

Benedizioni a scuola vietate. È la decisione, destinata a far discutere, assunta dal Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) dell’Emilia Romagna che tocca tre istituti bolognesi. I giudici hanno accolto il ricorso presentato da alcuni insegnanti e genitori, contro la benedizione pasquale avvenuta a marzo dello scorso anno in due scuole elementari ed una media.

 

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BENEDIZIONI A SCUOLA VIETATE, I GIUDICI RICHIAMANO LA LAICITÀ DELLO STATO

Il caso aveva generato molte polemiche, con la Curia schierata in prima linea. Lo ricorda Ilaria Venturi su Repubblica:

Le funzioni religiose, a scuola, non possono entrare, dicono ora i giudici amministrativi, premettendo che il principio costituzionale della laicità o non confessionalità dello Stato «non significa indifferenza di fronte all’esperienza religiosa, ma comporta piuttosto equidistanza e imparzialità rispetto a tutte le confessioni religiose». I giudici ribadiscono anche che la scuola non può «essere coinvolta nella celebrazione di riti religiosi che sono attinenti unicamente alla sfera individuale di ciascuno — secondo scelte private di natura incomprimibile — e si rivelano quindi estranei ad un ambito pubblico che deve di per sé evitare discriminazioni». Una decisione senza «consolidati precedenti giurisprudenziali», riconoscono le toghe nella sentenza uscita nel primo giorno di Quaresima. Immediate le reazioni. Il direttore dell’ufficio scolastico regionale, Stefano Versari, avverte: «Le sentenze si leggono e si valutano. Noi lo faremo e valuteremo un eventuale ricorso in appello».

La battaglia, insomma, è destinata a continuare. Con gli insegnanti promotir del ricorso che ripetono: «Tutte le religioni devono essere conosciute a scuola, ma non celebrate».

(Foto da archivio Ansa)

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