Meningite in Toscana: cosa sapere

Meningite Toscana, la situazione è sotto controllo anche se discretamente preoccupante: quello che succede a Nord dell’Arno è “un focolaio importante di contagio”, un meningococco che ha già mietuto nove morti di cui due solo quest’anno e negli ultimi mesi ha già contagiato 50 persone: 38 nel 2015, altre 12 in questo 2016. Insomma, la situazione è sufficientemente compromessa da destare preoccupazione, anche se tutte le istituzioni si dicono operative e in grado di contenere il focolaio.

MENINGITE TOSCANA

Il Corriere della Sera ci informa su quanto accade a nord dell’Arno.

L’ultimo caso, un paio di giorni fa, ha colpito un’estetista 50enne di Montelupo Fiorentino che ogni mattina andava al lavoro in treno e che ha costretto a eseguire la profilassi di massa sui pendolari di quel convoglio. Ma ancora prima c’erano stati studenti, impiegati, operai, giovani e anziani anche sopra i 70 anni. E soprattutto un andamento del contagio così anomalo da spiazzare qualunque epidemiologo. Nessuno riesce a capire perché a sud dell’Arno i casi sono limitati, mentre aumentano a nord del fiume e si concentrano su un’area della Toscana centrale, quella che ruota attorno a Firenze, Prato, Empoli e Pistoia. Proprio qui sta partendo una «campagna di vaccinazione intensiva» decisa ieri al termine di un incontro al ministero tra l’assessore alla Sanità della Regione, Stefania Saccardi, e il ministro Beatrice Lorenzin. Si prevedono vaccinazioni gratuite per oltre un milione di persone oltre alle quasi 260 mila che già lo hanno fatto, anche oltre i 45 anni, limite fissato sino a ieri per avere il beneficio del trattamento gratuito. Nelle altre province della regione, anche quelle meno martoriate dal morbo, la gratuità resta sino a 45 anni ma dopo ci sarà una riduzione del ticket. Il ceppo più insidioso del meningococco di tipo C è l’St11. In Toscana potrebbe essere arrivato un paio di anni fa trasportato da una nave cargo nel porto di Livorno. Il clone che sta colpendo in questi giorni è diverso e non si esclude che possa essersi modificato nel tempo. È forte e insidioso ma si può combattere e vincere.

 

Certo, esiste anche un problema vaccini.

 

MENINGITE TOSCANA VACCINI

Dove trovarli, dove reperirli, come renderli disponibili a tutti (regioni e istituzioni sanitarie comprese) e quali finanziamenti utilizzare per metterli a disposizione dei cittadini che ne hanno bisogno: sarebbe già partita la “gara di solidarietà” fra le regioni.

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Il problema adesso è reperire in tempi brevi i vaccini — spiega Francesco Mazzotta, direttore della struttura operativa di malattie infettive dell’Azienda Usl Centro Toscana —. L’obiettivo è arrivare alla maggior percentuale di copertura, non inferiore al 70%-80%, che offre un buon antidoto contro il diffondersi della meningite». Non è semplice. Ieri mattina le scorte sono terminate a Lucca e Capannori, dove negli ultimi giorni sono state vaccinate oltre 2 mila persone. «Abbiamo chiesto ulteriori 8 mila dosi che stanno arrivando — annuncia Alberto Tomasi, direttore del dipartimento della prevenzione di Lucca — e già domani mattina (stamani) sarà possibile tornare a vaccinarsi». L’Agenzia italiana del farmaco si è dichiarata disponibile ad aiutare la Toscana nel reperimento dei vaccini e nella negoziazione del prezzo. Uno studio dell’Istituto superiore di sanità cercherà di far luce sulla durata della protezione dei vaccini. Uno degli ultime casi di contagio è avvenuto su un giovane che si era già vaccinato cinque anni fa. C’è da preoccuparsi? «No, anche se quello toscano è un focolaio importante — dice Giovanni Rezza, direttore Malattie infettive dell’Istituto superiore della sanità — ed è importante ciò che è stato deciso tra Regione e ministero. Vaccinarsi è fondamentale e non ci sono controindicazioni, la tolleranza di questo vaccino è ottima». Serviranno trenta milioni di euro per un milione di vaccini. «Ci sarà una sorta di solidarietà interregionale», ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi. E Federico Gelli, parlamentare e responsabile sanità del Pd, sottolinea: «Sono previste risorse anche del ministero e i finanziamenti verranno individuati all’interno del Patto della salute che prevede misure proprio per intervenire in casi di emergenza come questa». Intanto nasce un’unità di monitoraggio permanente per valutare sotto il profilo epidemiologico l’evolversi della situazione.

(Photocredit copertina: ANSA)

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