I 26mila passaporti falsi venduti a clandestini albanesi e siriano-iraniani

04/02/2016 di Redazione

Son circa 26mila i passaporti falsi che un dipendente infedele dell’istituto poligrafico della Zecca dello Stato trafugati e rivenduti ad organizzazioni crimnali di albanesi e siriani-iraniani attive nel traffico di clandestini. L’impiegato è stato denunciato a piede libero mentre altre 8 persone sono state iscritte nel registro degli indagati. I furti, a quanto pare, andavano avanti da circa 20 anni.

 

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PASSAPORTI FALSI AI CLANDESTINI, INDAGINE DOPO CONTROLLI SU STRANIERI

Le indagini sono partite circa un anno e mezzo fa, dopo che una giovane donna albanese proveniente da Tirana ha esbito ad un poliziotto, all’aeroporto di Fiumicino, un documento appartenente ad una serie da 26mila destinata alla distruzione a causa di un errore di stampa nel fregio raffigurante il simbolo della Repubblica Italiana. Racconta oggi Emilio Orlando su Repubblica:

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della giudiziaria della Polaria, l’addetto alla distruzione riceveva i documenti fallati, dopo che questi venivano riconsegnati dai reparti a cui erano stati destinati, in questo caso l’ufficio passaporti della questura. Lo smaltimento dei documenti, secondo le procedure interne all’amministrazione che lo regola con norme molto meticolose dopo diverse verifiche ufficiali, avviene dopo una breve permanenza degli scatoloni che li raccolgono in una sezione del poligrafico soprannominata la “serra” che è accessibile solo un numero ristretto di funzionari e pubblici ufficiali. All’ufficio centrale, vengono custoditi tutti i valori bollati ed i titoli documentali che emette lo stato italiano ma per qualche motivo recano errori di stampa e di battitura. In teoria i passaporti dovevano essere bruciati in un apposito forno, ma venivano rivenduti per diverse migliaia di euro o in cambio di dosi di droga dal cinquantenne.

Quello della cittadina albanese fermata non è comunque l’unico caso. Gli investigatori italiani hanno interessato anche i reparti antiterrorismo e l’intelligence dopo che l’Interpol ha comunicato alle autorità italiane che alcuni cittadini iraniani avevano superato la frontiera francese con documenti appartenenti alla serie rubata. La polizia – racconta ancora Orlando su Repubblica – ha anche scoperto che una ommissione di funzionari del Ministero dell’Economia firmava in bianco gli atti di smaltimento dei passaporti, senza controllare ed assistere alle operazioni.

(Foto: alcuni poliziotti controlla no un documento a Roma. Credit: ANSA / MASSIMO PERCOSSI)

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